ANNO 14 n° 116
''Perché la Tuscia dovrebbe sacrificare la sua bellezza per diventare polo energetico?''
Pale eoliche a Tuscania, Italia Nostra: ''Già ampliamente superati in provincia gli obiettivi di produzione da rinnovabili''
14/12/2020 - 06:55

Riceviamo e pubblichiamo.

TUSCANIA - Vorrei rispondere al comunicato stampa di Greenpeace, Legambiente e WWF del 16 novembre riguardo al progetto di parco eolico a Tuscania – intervento che mi lascia perplesso. Penso che dobbiamo discutere apertamente di questo importante tema: energie alternative, ambiente e paesaggio.

Prima cosa, il titolo ''No alle fonti fossili sì alle rinnovabili come l’eolico a Tuscania''. Come se la Tuscia dovesse per forza diventare un polo industriale per la produzione di energia elettrica per l'intera nazione, sacrificando le sue bellezze naturali e suo potenziale agricolo per mantenere a galla il sistema industriale.

Una provincia già sfruttata in termini di produzione energetica, e che ha ampiamente superato gli obbiettivi di produzione da rinnovabili(*1) definiti dal Pniec o dalla UE. Siamo già a quasi 100% di produzione da rinnovabili(*1) e grazie al fotovoltaico a terra, siamo tra i primi in classifica per il consumo di suolo negli ultimi anni(*2). Oltre al grande sacrificio di terre intorno a Montalto, esistono altri due parchi eolici e campi di fotovoltaico a terra in aree agricole di grande bellezza. Non possiamo più accettare parchi eolici o fotovoltaici a terra se non a costo di un drammatico ed irreversibile stravolgimento del territorio.

Altro motivo di perplessità in questo comunicato del 16 novembre è l'antitesi che viene suggerita tra ambiente e paesaggio. Come se difendere il paesaggio fosse contrario a difendere l'ambiente, e come se difendere l'ambiente e la biodiversità fosse in contrapposizione con lo sviluppo razionale delle rinnovabili - integrate. Noi come associazione vogliamo difendere l'ambiente e il paesaggio che ne è l'espressione, e promuovere le rinnovabili integrate e intelligenti, capaci di creare più lavoro per i residenti - piuttosto che sviluppare le rinnovabili senza criterio né pianificazione. Pensiamo che la biodiversità e l'ambiente non industrializzato abbiano un valore, così come l'agricoltura non intensiva – per evitare l’insostenibile importazione di prodotti alimentari da luoghi distanti –, nella consapevolezza che il suolo sia una risorsa scarsa e non rinnovabile(*3). Ci opponiamo alla frammentazione degli habitat e alla perdita di biodiversità – che definisce il paesaggio naturale e rurale. Non è possibile continuare a pensare che l'unico problema ambientale sia il CO2 atmosferico, ne pensare che l'unico modo di risolvere questo problema sia l'aumento esponenziale di produzione energetica e di prodotti industriali senza criteri purché si chiamino 'green'! Elaboriamo insieme una strategia di transizione energetica low carbon che rispetti ambiente e paesaggio. Usciamo da questo paradosso green dove, per pigrizia economica e politica, per salvare l'ambiente si compromette l'ambiente stesso.

A tale proposito cito questa frase tratta da un articolo di Scientific American(*4) sull'impatto delle rinnovabili (fotovoltaico) sull'ambiente: ''Non possiamo semplicemente spargerli (gli impianti di fotovoltaico a terra) attraverso il paesaggio e dire 'sia dannata la biodiversità'''.

E per una maggiore comprensione del tema paesaggio cito anche tre passaggi della Convenzione Europea del Paesaggio (2000): ...omissis Constatando che il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attività economica, e che, se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavoro....omissis Consapevoli del fatto che il paesaggio coopera all’elaborazione delle culture locali e rappresenta una componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale dell’Europa, contribuendo così al benessere e alla soddisfazione degli esseri umani e al consolidamento dell’identità europea....omissis Persuasi che il paesaggio rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, e che la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo.....omissis

Si potrebbe parlare a lungo del paesaggio e mostrare con documenti ufficiali e studi scientifici che un paesaggio preservato rappresenta un beneficio per la società. E' necessario affrontare una discussione con trasparenza e fornendo dati reali se decisioni gravi come sostituire il paesaggio ''etrusco'' devono essere prese. Prima di cancellare per sempre nicchie uniche e di inestimabile valore, è necessario essere certi che non vi siano alternative. Servono numeri, fatti, dati. Quali sono le strategie ed i scenari globali e nazionali proposti per ridurre GHG e preservare gli ambienti? Quanti posti di lavoro a lungo termine per i residenti (e quanti persi nel turismo o l'agricoltura?), cosa veramente accadrà a fine vita degli aerogeneratori o dei campi di fotovoltaico, che succederà di tutte le infrastrutture, strade, recinzioni, cavidotti, ecc. quando vengono dismessi gli impianti?

Qual è l'impatto della frammentazione degli habitat e del consumo di suolo sull'ambiente e la biodiversità? Ecc. Che succede a chi ha investito nella Tuscia ''etrusca'' di vocazione agricola e turistica, e si ritrova nella New Tuscia industriale nel giro di pochi anni?

Vorremmo che qualora fosse necessario stracciare l'articolo 9 e 41 della Costituzione si facesse democraticamente e con dati in mano, con un vero dialogo preliminare con la popolazione – non a posteriori a progetto già approvato dalla Regione e con più di 160 osservazioni contro il progetto stesso.

Infine, vorrei riprendere alcune frasi del comunicato pubblicato dalle associazioni ambientaliste il 16/11 (in corsivo) aggiungendo degli ulteriori dettagli (in grassetto):

''Per arrivare alla decarbonizzazione dell’economia italiana, e quindi anche del sistema elettrico del Paese, entro il 2040continuano le tre associazioni ambientaliste – serve mettere in campo ogni iniziativa che punti alla riduzione dei consumi, all’efficienza energetica, alla promozione dell’innovazione tecnologica, ma non si può prescindere dalla realizzazione diffusa degli impianti a fonti rinnovabili, a partire dall’uso dell’energia del sole e del vento''... utilizzando tutti gli spazi urbanizzati disponibili (parcheggi e tetti di centri commerciali ed edifici, zone grigie, autostrade e strade a lunga percorrenza) e le tecnologie più innovative e meno invasive ad alta efficienza. Mini eolico ad asse verticale, solare termico. Ad esempio uno studio americano(*5) mostra che gran parte della produzione energetica nazionale può essere ricavata da fotovoltaico sui tetti. Esistono tante soluzioni che permettono di conciliare ambiente/paesaggio e decarbonizzazione – ne riparleremo. Siamo una specie intelligente ed evoluta e sono sicuro che ce la possiamo fare – arrivare alla decarbonizzazione e preservare il paesaggio ''etrusco''per il futuro.

Altro paragrafo delle associazioni che cito e completo: ''La diffusione delle rinnovabili va perseguita in modo rigoroso, nel rispetto anche di beni paesaggistici particolarmente significativi, condividendo le scelte col territorio interessato con iniziative promosse dalle imprese e dagli enti locali, per promuovere il dibattito pubblico e per evitare contestazioni territoriali che non fanno altro che mantenere la dittatura delle fonti fossili. Ma va fatta con urgenza perché le azioni per contrastare l’emergenza climatica non possono più attendere''. Proprio così ''nel rispetto anche di beni paesaggistici particolarmente significativi'' (es. il panorama unico su San Pietro) e ''promuovendo il dibattito pubblico'' e ''condividendo le scelte col territorio interessato con iniziative promosse dalle imprese...''. Posizione dunque molto lontana dalla creazione di megaimpianti a terra in zone rurali o naturali. Si deve sviluppare una vera rete organica di società e di ditte che installino sistemi di risparmio energetico, di impianti su tetti, parcheggi ecc, progettisti, tecnici, ingegneri, carpentieri... Una società delle rinnovabili integrate e dell'autoconsumo in un’ottica di ''democrazia energetica'' e non di ''baronie energetiche'' (i megaimpianti recintati, con l videocamere e i divieti, appunto).

Cito ancora le associazioni.... ''serve realizzare con urgenza sempre più impianti come quello che è stato proposto nella Tuscia laziale''. Un quadro ben poco ''green'', considerato che la frammentazione degli habitat ed il consumo di suolo sono la principale causa di perdita di biodiversità(*6). L'atlante dei venti(*7) mostra che l'Italia è mediamente di scarsa ventosità e in particolare l’entroterra laziale lungo il Tirreno. In ogni caso, fosse necessario mettere aerogneratori industriali a terra alcune regole(*8) su come impostare gli aerogeneratori industriali per ridurre l'impatto paesaggistico e ambientale andrebbero rispettate.

Riguardo alla fotosimulazione citata nel suddetto articolo del 16/11, confermo che è stata eseguita con la dovuta attenzione perché risultasse fedele. Consiglio a chiunque ami Tuscania di seguire la Clodia per godere di quel punto di vista meraviglioso sulle perle della Tuscia – quello della fotosimulazione, il più bel panorama su Tuscania! Non si possono nascondere strutture industriali (fotovoltaico ed eolico) di tali dimensioni in un paesaggio la cui caratteristica è proprio quella di terreni pianeggianti dalle lievi ondulazioni e di terreni rurali aperti.

Vi invito infine a conoscere uno dei paesaggi più straordinari per il suo carattere rievocativo alla seguente pagina: http://www.exploretuscia.com/il-paesaggio-della-tusciapatrimonio-etrusco/

Un paesaggio che, com’è noto, si ritrova immortalato nelle parole e nelle opere di Pasolini, Pallottino, Miyazaki e, più recentemente, di Peter Jackson, oltre che in quelle dei ''classici'' viaggiatori del Grand Tour come Goethe, Stendhal, Corot, Dennis, Gregorovius, Ashby e altri. Un paesaggio tuttora, in molti punti, non dissimile da quello di tali storiche descrizioni.

Adrian Moss, presidente Italia Nostra Tuscia

(*1) http://www.comunirinnovabili.it/wp-content/uploads/2019/05/Dossier_qualenergialazio2019prova.pdf

(*2) https://www.isprambiente.gov.it/files2017/pubblicazioni/rapporto/copy2_of_RapportoConsumoSuolo20

17_0615_web_light.pdf

(*3) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=%20CELEX:52006DC0231&from=EN

(*4) https://www.scientificamerican.com/article/solar-power-expansion-could-pose-ecological-risks/?redirect=1

(*5)https://www.nrel.gov/docs/fy16osti/65298.pdf

(*6) https://academic.oup.com/bioscience/article/65/3/290/236920

(*7) https://globalwindatlas.info/

(*8) http://paesaggio.regione.puglia.it/images/stories/MATERIALE_PROPOSTA_ADOZIONE_PPTR/4_lo_scenario_strategico/4.4_Linee_guida_regionali/4.4.1_linee_guida_progett_localizz_impianti_en_rinnovabili_parte3.pdf






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