ANNO 14 n° 117
Parliamo di banche e territorio
11/12/2017 - 13:43

Il mondo bancario presenta sicuramente una serie di tematiche e problematiche assai particolari e a volte poco visibili agli occhi del cittadino, situazioni che vorremmo iniziare a conoscere e capire soprattutto per quegli istituti di credito che operano nel nostro territorio.

Per questo vogliamo iniziare un percorso di informazione per i nostri lettori con chi il mondo bancario lo vive dall’interno, vorremmo conoscere le dinamiche che regolano il rapporto dipendente – banca nonché le novità e i cambiamenti che il settore vive sul nostro territorio, banca per banca.

Ne parliamo con Paolo Capotosti, dirigente nazionale della Fabi, il sindacato dei bancari.

Un sindacalista attento alle vicende del territorio e che conduce una rubrica televisiva sulla Web Tv della Fabi, dal titolo Vox Populi nella quale narrando aneddoti, situazioni ed esperienze effettuate anche sul nostro territorio, descrive dal proprio osservatorio il mondo delle banche fornendo indicazioni e consigli ai Lavoratori del settore e non solo.

Ci dicono che il settore bancario ha due livelli di contrattazione, uno nazionale ed uno aziendale, nel caso di quest’ultimo, di cosa si tratta? E in quale azienda state affrontando questo tema?

Innanzitutto occorre precisare che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è la parte centrale e più importante della contrattazione del settore: garantisce la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore e ha il compito di declinare la contrattazione di secondo livello, ovvero dei contratti integrativi aziendali che chiameremo CIA.

Detta contrattazione ha il compito di stabilire, in coerenza con l’attività e con i risultati della azienda in questione, una serie di materie quali; il premio aziendale, le garanzie volte alla sicurezza sul lavoro, la tutela delle condizioni igienico sanitarie nell’ambiente di lavoro, l’assistenza sanitaria, la previdenza complementare.

Si tratta in pratica di interpretare e rivedere a livello aziendale una serie di materie in modo di adeguare la situazione ai dati aziendali e di stimolare i Lavoratori alla produttività. Per meglio capirci, e in estrema pratica, se l’azienda va male non sarà erogato il premio aziendale.

Poi qui occorrerebbe anche analizzare le motivazioni per cui una azienda bancaria non produca, in quanto siamo certi che quasi sempre si tratta di colpe del management e mai dei lavoratori, ma ne parleremo quando affronteremo il tema delle aziende in crisi sul nostro territorio.

A proposito di Cia, ovvero di contratto integrativo aziendale, ne stiamo affrontando il rinnovo in una azienda della provincia di Roma che però ha anche due importanti filiali nella tuscia, una Viterbo e una a Civita Castellana. Cito questo esempio per rispondere alla sua domanda circa l’attualità del tema e per spiegare come le trattative che portano alla firma di un accordo siano sempre particolari e uniche.

Si tratta della Banca Popolare del Lazio con sede a Velletri, una banca di medie dimensioni molto attenta al territorio sul quale insiste, una banca che va bene e i cui indici di produttività sono molto più che apprezzabili.

Ebbene nell’ultimo incontro che si è tenuto il 6 dicembre, quando il percorso sembrava ormai in discesa e credevamo di addivenire ad un accordo in breve, si è giunti ad una fase di rottura su dei punti ritenuti rilevanti riguardanti una serie di indennità.

Rotto il tavolo delle trattative, si è deciso di passare alla indizione delle assemblee del personale per spiegare a tutti i Lavoratori il motivo della rottura delle trattative.

Colgo l’occasione, vista la diffusione di Viterbonews24 in tutto il Lazio e in buona parte d’Italia, per lanciare un accorato appello alle parti: occorre assolutamente riprendere la trattativa in considerazione della vicinanza di intenti manifestata con l’azienda. E occorre farlo in considerazione di quanto questo contratto sino ad ora condiviso si occupa del Welfare aziendale, del benessere dei lavoratori in azienda, come da noi richiesto e condiviso dalla BPL stessa. E farlo subito mettendo da parte preclusioni e atteggiamenti di chiusura.

La Fabi, sempre attenta alle esigenze, ai bisogni e agli interessi dei Lavoratori, è pronta.

E farà come sempre la propria parte da protagonista in considerazione della leadership che vanta nel mondo del credito grazie al quotidiano impegno della Segreteria Nazionale e di tutti i rappresentanti sindacali.

Grazie per la collaborazione, ci risentiremo per la prossima puntata magari parlando del mondo del Credito Cooperativo nella nostra provincia.

Con grande piacere, avremo molte cose da dire in merito.




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