ANNO 14 n° 117
Palese (Uil): ''Dal 2008 perso il 50% della forza lavoro nel settore edile''
01/08/2014 - 12:50

VITERBO - ''Una situazione di difficoltà estrema che se non dovesse essere recuperata metterà ancor più in ginocchio produzione e consumi. I dati della Cassa edile dimostrano che dal 2008 ad oggi abbiamo perso mediamente dal 45 al 50% della forza lavoro. Non solo, ma più del 40% dei lavoratori sono in balia di aziende senza scrupoli che sfruttano il momento per loro propizio, fatto di scarsi controlli e prevenzioni''. A lanciare l'allarme è il Segretario Generale Territoriale della Feneal Uil Viterbo, Francesco Palese.

''E' ora di dire basta – prosegue Palese – non si può più continuare a chiedere prestazioni sempre maggiori e attuare continue penalizzazioni nei confronti dei lavoratori. Nessuno si sarebbe aspettato un calo così forte della forza lavoro e probabilmente non vi eravamo nemmeno preparati perché tutti pensavamo ad una crisi più contenuta e a una ripresa nel breve-medio periodo''.

Per Palese l'esigenza è ridare fiato al potere d'acquisto ''senza dover assistere ad una politica che litiga sulla legge elettorale e la riforma del Senato ma non sa come affrontare i problemi reali della gente. Viviamo ormai in un paese allo stremo con una disoccupazione che ha raggiunto livelli inaccettabili e con continue perdite di posti di lavoro che giorno dopo giorno ci raccontano una realtà sempre più drammatica caratterizzata da crisi del settore produttivo, caduta del potere di acquisto e tassazione in continua crescita''.

La ripresa del settore edile è incerta e aumenta la preoccupazione dei lavoratori che non vedono una schiarita della situazione all'orizzonte: Nel settore edile – sottolinea Palese – cresce la preoccupazione per una ripresa certa. Una preoccupazione dovuta allo stop degli appalti pubblici, a un fabbisogno di case sempre più in calo dovuto all'incertezza sul futuro e alla scarsa erogazione di mutui, ad un ricorso al lavoro nero sempre più massiccio, specialmente nelle ristrutturazioni, e ad un'elusione contributiva, fiscale e previdenziale che precipita quotidianamente il settore nella sfera del sommerso. Il tutto a fronte di un governo che fa finta di niente e pensa che una situazione di questo genere sia ancora sopportabile''.







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