ANNO 14 n° 117
Palanzana, oasi di pace e serenitą durante le restrizioni
04/01/2021 - 13:40

VITERBO - Che il monte Palanzana (alt 802 mt.) sia caro ai viterbesi non serve ricordarlo.

Nelle lotte tra guelfi e ghibellini nella seconda metà del secolo XIII a Viterbo, i ghibellini viterbesi, fuoriusciti dalla Città si rifugiarono nei boschi della Palanzana e, in tempi più a noi vicini, cioè negli ultimi anni della seconda Guerra mondiale, in tanti qui sfollarono per il timore dei bombardamenti.

Ma ci volevano le restrizioni alle gite fuori regione per far ricordare ai più che ad un kilometro e mezzo dal centro storico di Viterbo esiste un’oasi di pace e serenità!

Mai come in questi ultimi tempi, in particolare dopo il “permesso” di circolare nel comune per motivi di salute, si sono viste tante persone: uomini, donne, bambini, anziani, oltre ai “classici” runners e bikers di sempre, a passeggiare nel bosco e percorrere strada Palanzana.

Scoprire il bosco della Palanzana, ascenderne la cima dove ad 800 mt. di altitudine lo sguardo spazia sull’intera nord della Provincia, della bassa Toscana e della vicina Umbria. Il mare e le Isole di Giannutri a ponente, il Lago di Bolsena a nord ed a sinistra la rocca di Radicofani, sono visibili come in una carta geografica.

Una vera terrazza naturale.

Il cammino per giungervi è in alcuni punti impervio, ma ben segnalato dal sentiero tracciato dal CAI. Vale la pena seguirlo. In un incontaminato castagneto inframezzato da guerce si giunge alla sommità dove una superba lecceta ne fa corona.

Un Crocefisso in legno protende le sue braccia a protezione di Viterbo.

Ogni buon viterbese, certamente da secoli, quando giunge in cima rimirando la sua città tenta riconoscere la sua abitazione, come stesse davanti ad un plastico.

Ma, senza anche spingersi alla cima (comunque un percorso che parte del “meleto” è più agevole), passeggiare nel bosco, oggi facente parte della Riserva naturale dell’Arcionello, riserva occasioni di interesse.

Osservare gli enormi massi di peperino che testimoniano l’intensa attività eruttiva del vulcano che si spense 800 mila anni fa, è certamente di interesse e curiosità. Alcuni massi sembrano collocati dall’opera dell’uomo, tanto sono bizzarre le forme che si intersecano tra loro in un gioco di forme che li fanno apparire come monumenti.

E si, sono proprio monumenti naturali.

Quanti di noi, viterbesi, amanti dei viaggi e delle avventure, abbiamo all’estero visitato e frequentato boschi, montagne, e quant’altro la natura ci ha permesso ammirare, però non tutti sapevano che a due passi da casa, c’era da scoprire il tesoro “nascosto” dei boschi nostrani.

Gli ottimisti, come me, che sempre vedono il bicchiere mezzo pieno, traggano la conclusione che essendo impediti allontanarsi da casa, proprio per questo divieto gli ha fatto però scoprire le bellezze del Parco della Palanzana…..a due passi dalla Città.






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