ANNO 14 n° 117
Operazione Tsunami,
due condanne e
una valanga di
patteggiamenti
09/12/2016 - 15:59

VITERBO - Undici condanne in tutto: nessuno degli imputati finiti davanti al giudice per l'udienza preliminare Savona Poli ha ottenuto l'assoluzione richiesta dai proprio difensori. 

Su di loro le accuse di spaccio e detenzione di stupefacenti: finirono in manette nel 2015, quando i carabinieri di Viterbo, smascherarono uno dei più ampi traffico di stupefacenti della provincia. Talmente ampio che prese il nome di 'operazione Tsunami'. 

Nel pomeriggio, davanti al giudice per le udienze preliminari Savina Poli, le discussioni: due i riti abbreviati che si sono conclusi con condanne a 8 e 6 mesi, mentre per tutti gli altri imputati, undici in tutto, che hanno scelto la strada del patteggiamento, le pene hanno oscillato da un minimo di 8 mesi ad un massimo di un anno e 8 mesi. Per tutti, comunque, la condanna è stata sostituita con lavori di pubblica utilità, ognuno nel proprio comune di residenza.

 Si conclude così il destino processuale di tredici dei diciassette imputati scaturiti dall'operazione antidroga, mentre per altri quattro, che hanno scelto il rito ordinario, si è già incardinato il processo davanti al tribunale viterbese in posizione collegiale.

Per tutti le manette scattarono nella notte del 2 novembre 2015: ventuno arresti, a cui seguirono altri quattro nei giorni immediatamente successivi. Secondo gli inquirenti, che portarono avanti le indagini, il giro d'affari partiva da Roma. Era lì infatti, che i veterani del gruppo acquistavano le sostanze stupefacenti, da smistare poi nei maggiori paesi della provincia. A fare da tramite tra loro e la clientela, un foltissimo gruppo di baby pusher che avrebbero introdotto la droga, hashish, marijuana e cocaina anche nelle scuole.






Facebook Twitter Rss