VITERBO - ''Voi avete il dovere di portare questa vicenda all'attenzione di chi è competente. Perché, se fosse vera, sarebbe un fatto gravissimo. E altrettanto grave sarebbe aver diffamato qualcuno con notizie raccolte dalla stampa e gettate in maniera incauta in commissione, a fronte di persone e lavoratori che lei stesso ha definito 'probabilmente assunti regolarmente' ''.
Barelli (Forza Civica) incalza Contardo sulla presunta ''parentopoli'' in Talete e chiede al vicesindaco e al primo cittadino Arena di informare sull'accaduto la magistratura in qualità di autorità di controllo sulle società partecipate. Come Talete, appunto, di cui il Comune di Viterbo è socio di maggioranza.
Lunedì in seconda commissione l'assessore al Bilancio aveva ha fatto riferimento esplicito ''alle sei assunzioni clientelari targate Pd'' innescando un botta e risposta con il consigliere Barelli. Che si è ripetuto anche ieri in consiglio comunale.
''Abbiamo riportato quello che è stato scritto sulla stampa – si è difeso Contardo – Ho scritto una lettera al sindaco il giorno stesso della commissione per chiedere un incontro con il presidente di Talete e farci spiegare bene cosa è successo''.
Sulle persone assunte e i presunti legami tra queste e certi ambienti politici, il vice sindaco afferma: ''Talete non si mette sicuramente a fare un illecito, le cose le avranno fatte bene ma visti i nomi che sono usciti, e visto quello che ha detto la stampa, può essere una cosa inopportuna''.
Barelli però non molla la presa: ''Se c'è inopportunità o illiceità non è lei a doverlo dire ma l'autorità giudiziaria. Delle due l'una: o è stato commesso il reato di assunzioni clientelari o non è stato commesso e qualcuno ha diffamato Talete e i lavoratori. Di questo continuerò a chiederne conto. La questione non riguarda solo me, lei, il sindaco e il presidente di Talete ma tutti i cittadini. Non si gioca con le parole e con le persone''.