Da Enrico Corsini, gestore del Cinema Lux di Viterbo riceviamo e pubblichiamo

VITERBO - Dal 18 al 21 maggio scorsi io e mia moglia stati accreditati per assistere alle proiezioni in anteprima dei film partecipanti al 69° festival di Cannes presso il Palazzo del Festival, Sala Lumiere.

Un nostro amabile cliente francese, convinto dalla nostra peculiare programmazione rivolta in particolar modo ai film di qualità ed alla cultura, ha voluto introdurci in questo ambiente per molti versi fantastico ed affascinante. Richiesti gli opportuni accrediti con congruo anticipo, giunta la comunicazione di accettazione per le date richieste, ci siamo recati in Francia a Cannes non senza perplessità.

Siamo e saremo ancora per anni gestori di sale cinematografiche e mai ci saremmo sognati di entrare alle prime dei film calpestando il famoso red carpet con fotografi che immortalano all'impazzata tutti coloro che si accingono ad entrare, in un numero limitatssimo, facendo come consuetudine la regolare passerella.

Mentre attendevamo abbiamo fatto amicizia con le persone ai vari tavoli di ricevimento e, presentandoci quali gestori di cinema votato a proiettare spettacoli di assoluta qualità, abbiamo richiesto se esisteva la possibilità di effettuare proiezioni in Italia di film presenti al 69° Festival che non saranno proiettati nel nostro paese.

Il signor Giunot, uno dei responsabili all'accoglienza degli ospiti, ci ha riferito che la proposta era interessante e che nei giorni a seguire mi avrebbe fatto sapere. Il giorno 21, ultimo giorno di proiezione, ho ricevuto una telefonata dal signor Guinot che mi invitava ad andare alle ore 12 al palazzo del Festival poichè mi stava attendendo il signor Morin, al quale aveva spiegato per grandi linee il nostro progetto. Giunto al Palazzo del Festival, all'ora stabilita, mi attendeva nella hall della sala Lumiere, mi ha invitato a seguirlo. Ci siamo seduti in un tavolo direzionale posto all'interno della sala principale di attesa prima dell'ingresso nella sala Lumiere.

Ho spiegato, fortunatamente comprendeva l'italiano, l'ambizioso progetto. Con molto garbo e rispetto mi ha assecondato nel mio travolgente entusiasmo e impaccio comunicandomi che il progetto si poteva fare ma che avremmo dovuto richiedere l'autorizzazione alle varie case di proiezione cinematografiche che ne vantano i diritti.

Ho spiegato che noi saremmo stati onorati se avessimo proiettato anche due o tre film. Mi ha assicurato con una semplice frase che al contempo mi ha rasseerenato e reso fiducioso: ''Quando si trova una persona così amante del cinema, che non ha avuto remore nell'esternare in questo contesto il proprio progetto, è un piacere cercare di trovare una soluzione fattibile gradita reciprocamente''. Non sono oggi nella condizione di sapere con assoluta verità se il progetto andrà in porto per questo anno 2016. Certamente il prossimo anno parto avvantaggiato avendo intrapreso formali e potenziali rassicurazioni in questo 69° Festival di Cannes.

Ho conosciuto e trovato una strada per ricordare al signor Morin il suo impegno e promessa. Lui conosceva la nostra città, la sua storia di città dei Papi le sue bellezze e in confidenza mi ha detto che non nascondeva il desiderio di tornare a trovarci.

Oggi gestire una sala due, tre o quattro ha lo stesso impegno e valore. L'indifferenza la produce l'esperienza con gli schiaffi in faccia e le pedate prese nel corso dell'attività. Per gestire la sala si dovrebbe partire da questa base, cercare l'imprenditore che fa o farà un altro mestiere, senza togliere nulla la merito, perde un valore aggiunto che sopra ho menzionato. Giovanni Paolo II disse: ''Esistono due società 'Grandi e Giovani', tutte e due con le loro favolose idee. Se queste società riusciranno a forgiarsi insieme, una mettendo l'esperienza con i propri sbagli pagati a caro prezzo, l'altra la creatività e l'esuberanza della gioventù, sarà la formula perfetta''.

Enrico Corsini