ANNO 14 n° 111
Muore paziente, genitori lanciano
accuse a gestione di Villa Buon Respiro
In una lettera la denuncia dei familiari di ragazzi ricoverati nella struttura sanitaria
31/01/2013 - 04:00

VITERBO –“Dove è finita l’umanità? Non è possibile andare avanti così, siamo tutti preoccupati e terrorizzati al pensiero che i nostri figli non siano più al sicuro lì dentro”. E invitano la stampa ad “indagare”. Non avendo tale facoltà, cercheremo comunque di svolgere il nostro compito che è, semmai, quello di portare all’attenzione di chi ha il dovere di farlo la segnalazione ricevuta.

La lettera giunta ieri in redazione, che ha per oggetto “La storia infinita dell’Istituto Villa Buon Respiro – Strada Filante, 16 Viterbo, è firmata “Un gruppo di genitori disperati e terrorizzati” dopo aver appreso “dell’ennesima morte di un ragazzo, C.P. (il nome viene scritto per esteso, ndr)''.

La lettera prosegue sottolineando “casi di decessi ravvicinati”. “E’ fin troppo strano che le patologie di tutti questi ragazzi, che sono stati bene per anni, siano peggiorate contemporaneamente e in concomitanza all’ingresso della nuova proprietà”. “Ma i soldi dove finiscono – si domandano i genitori – se fanno mancare il necessario ai nostri figli, come è successo a C.P.? Perché i ragazzi arrivano ormai in fin di vita all’ospedale? Il personale sanitario – aggiungono i genitori - dice che le patologie di questi ragazzi si aggravano con gli anni, ma noi sappiamo che alcuni tra quelli che sono morti stavano bene”.

“C.P. camminava, era pieno di vita - sostengono - e, improvvisamente, è finito sulla sedie a rotelle, perché gli sono stati tolti gli stimoli per nutrirsi e muoversi”.

Nella lettera vengono lanciate accuse pesantissime ed usati toni molto gravi, probabilmente anche dettati dalla disperazione, e che volutamente abbiamo omesso.

Allo stesso tempo, però, abbiamo contattato Villa Buon Respiro (al numero che compare sulle Pagine Bianche 0761 378991). Ci ha risposto un’addetta che, dopo esserci presentati, ci ha passato il direttore operativo di Villa Buon Respiro, Alessandro Polverini. “Sì, C.P. è stato nostro paziente, ma non è deceduto nella nostra struttura, bensì in ospedale. Per il resto, non ho nient’altro da aggiungere, se non che ognuno si prende le responsabilità di quanto scrive”.

Quanto, infine, al riferimento fatto nella lettera circa “dove vanno a finire i soldi”, va detto che il personale di Villa Buon Respiro (struttura facente capo al San Raffaele Spa) è stato per mesi senza stipendio e che, un paio di mesi fa, ha rischiato di rimanere senza posto di lavoro a causa della paventata chiusura (per ora pare scongiurata) del gruppo sanitario.






Facebook Twitter Rss