ANNO 14 n° 79
Muore asfissiato nell’incendio di una palazzina, a processo il vicino di casa
Nessuna accusa di omicidio, ma le fiamme sarebbero partite dal suo congelatore
15/12/2018 - 06:22

ORTE – (b.b.) Muore a 85 anni, asfissiato dalle importanti esalazioni di monossido di carbonio, sprigionato dall’incendio di un’intera palazzina, a processo il suo vicino di casa.

L’uomo è accusato di incendio perché le fiamme sarebbero partite da un congelatore in uso all’interno di uno scantinato di sua proprietà. Sarà il processo a chiarire se l’elettrodomestico sia andato a fuoco a causa di un allaccio rudimentale alla corrente elettrica o per un corto circuito.

Ieri la prima udienza a carico di M.C, assegnatario, come la vittima ultraottantenne, di uno degli alloggi popolari nella palazzina in via Garibaldi, a Orte.

La tragedia nella notte tra il 14 e il 15 marzo del 2016: sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale del 118, che in tutti i modi cercò di rianimare l’uomo, ritrovato nella camera da letto già privo di sensi a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Per lui non ci fu niente da fare: ora il figlio è costituito parte civile nel processo ed è rappresentato in aula dall’avvocato Roberto Massatani.

In quei drammatici attimi, l’intera palazzina venne fatta evacuare. Quindici le persone tratte in salva grazie al tempestivo intervento dei vigili del fuoco, che a causa dell’inagibilità delle scale, fecero uscire dalle finestre i malcapitati attraverso le autoscale. Due gli appartamenti dichiarati inagibili dagli addetti ai lavori per i troppi danni subiti.

Si tornerà in aula il 15 maggio per ascoltare i primi testimoni dell’accusa, poi a giugno per quelli della parte civile e a luglio per dare la parola alla difesa.






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