ANNO 14 n° 118
Monastero di Santa Rosa a rischio chiusura
Nel grande complesso sono rimaste solo tre clarisse, tutte avanti con l'età
Potrebbero essere sostituite da suore non di clausura, probabilmente straniere
10/02/2015 - 02:00

VITERBO - Dopo otto secoli di storia, il monastero di santa Rosa rischia la chiusura, nella peggiore delle ipotesi, o comunque di essere assegnato a un ordine monastico diverso dalle clarisse urbaniste che lo gestiscono fin dalla fondazione. Nel grande complesso, il cui nucleo più antico risale al dodicesimo secolo, sono rimaste solo tre monache, tutte avanti con l'età. Nonostante la abbadessa suor Annunziata Campus regga ancora il monastero con energia, sia nell'ordine che in curia è scattato l'allarme e si cercano rimedi.

E' pressoché impossibile ipotizzare l'arrivo di rincalsi dalla famiglia delle clarisse urbaniste: gli altri ventiquattro monasteri che l'ordine gestisce in Italia sono in situazioni più o meno analoghe. Va meglio in Romania e in Sudamerica, dove sono presenti altri monasteri, ma non va così bene da ipotizzare l'invio di almeno una decina di monache a Viterbo al fine di perpetuare una presenza che dura da otto secoli.

Negli ultimi mesi, il monastero che ospita l'urna con il corpo di Santa Rosa è stato visitato dai rappresentanti di altri ordini femminili francescani non di clausura. Non è dato sapere se e quanti di essi si siano detti disponibii ad ''ereditare'' il complesso. Ma ormai tutti, compreso il vescovo diocesano Lino Fumagalli, si sarebbero arresi all'idea dell'arrivo di altre suore. Semmai il nodo da sciogliere è quali. E su questo punto, secondo quanto si è appreso, le posizioni sarebbero diverse.

Allo stato dell'arte, sembra inevitabile che a Viterbo avvenga ciò che è accaduto due anni fa a Tuscania, nel monastero di San Paolo dove, poco prima della scomparsa della penultima clarissa (l'ultima, Suor Maria Rosa, all'epoca novantenne, chiese e ottenne di rimanere lì), sono arrivate un'ottantina di suore provenienti da venti paesi diversi. Sono le Serve del Signore e della Vergine di Matarà, Ordine fondato nell’84 da Padre Carlos Miguel Buela. Un argentino come Papa Bergoglio.

Il monastero di San Paolo è così diventato una scuola di formazione delle Serve del Signore e della Vergine di Matarà. Dopo aver svolto il noviziato a Sutri, le suore frequentano tre anni la scuola di Tuscania, dove studiano filosofia e teologia prima di partire per le missioni in tutto il mondo. Le Ucraine e le sudamericane s’impongono come numero. Poco incidente è la presenza italiana: otto suore nella scuola di formazione, cinque nel noviziato e una decina in missione.

Nel monastero di Santa Rosa potrebbe verificarsi un fatto analogo. Secondo quanto si è appreso, resta da stabilire quale debba essere l'ordine destinato a subentrare alle clarisse urbaniste. Madre Campus e le due sue consorelle, se lo desiderassero, potrebbe restare a Viterbo.





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