ANNO 14 n° 89
Mercato del lavoro
Viterbo in crescita
La Tuscia al quinto posto
nella classifica di ImpresaLavoro
08/04/2016 - 02:01

VITERBO – Mercato del lavoro, a Viterbo qualcosa finalmente si muove. Secondo un'analisi condotta dal Centro Studi ImpresaLavoro sui dati Istat, nella Tuscia la situazione generale dell’occupazione è in positiva controtendenza rispetto al trend nazionale, che dipinge invece un quadro decisamente preoccupante. Secondo l’analisi, infatti, nel 2015 il mercato del lavoro è ancora molto lontano dai livelli di prima della crisi in 72 province su 110, con un drastico calo di occupati in riferimento al 2007.

Per Viterbo, l'Istat parla di +13.302 unità rispetto al periodo antecedente alla crisi: il territorio viterbese si attesta in ottima posizione, la quinta, dietro a Roma, protagonista della performance migliore con un saldo positivo di +163.100 unità, a Milano (considerata insieme alla provincia di Monza e Brianza, creata dopo il 2007) con +31.207, a Firenze con +17.326 e a Bolzano con +16.744. Seguono la Tuscia per quanto riguarda il Nord Italia le province di Pavia (+13.142, Trento +10.696), Lodi (+4.928), Alessandria (+3.956) e Verona (+2.217); al Centro emergono i risultati di Rimini (+11.475), Pisa (+8.568), Forlì-Cesena (+7.564), Livorno (+6.474) e Bologna (+5.069); tra le province del Sud, invece, l’unica ad avere un saldo leggermente positivo rispetto al 2007 è Brindisi (+591).

Come evidenzia il rapporto, infatti, è il Meridione l’area più colpita dal fenomeno disoccupazione, con la sola provincia di Brindisi in crescita: anche rispetto al 2014, nonostante l’aumento degli occupati dello 0,83% nell’insieme del territorio nazionale, la crescita è concentrata in sole 67 province, mentre le altre 43 vedono un arretramento rispetto ai livelli del 2014. I cali più significativi al Mezzogiorno riguardano Napoli (-65.460), Barletta-Andria-Trani più Bari e Foggia (-62.186), Palermo (-41.012), Cosenza (-29.239) e Messina (-28.455). Secondo l’Istat, risulta molto negativa anche la performance delle province sarde che, aggregate, perdono 40.862 posti di lavoro rispetto al 2007. Al Nord, le province con il peggiore saldo occupazionale sono Torino (-23.356), Padova (-21.305), Varese (-17.344) e Udine (-15.385). Mentre al Centro spiccano, in senso negativo, Pesaro e Urbino (-17.369), Ferrara (-14.767) e Modena (-9.598).

''La crisi – commenta sull'Ansa il centro studi ImpresaLavoro – sembra aver ulteriormente ampliato il divario tra le aree economicamente più avanzate del Paese e quelle, soprattutto al Sud, che invece sembrano ancora stentare nel riprendersi dalla crisi economica cominciata ormai 8 anni fa''.






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