ANNO 14 n° 117
Medioera, il festival di cultura digitale sbarca a Expo
Appuntamenti il 24 e 25 giugno
22/06/2015 - 10:26

VITERBO - Expo 2015 è un laboratorio d’idee grande un milione di metri quadri, letteralmente. È un vasto punto d’incontro tra esperienze che, altrimenti disparate e disperse, qui hanno la possibilità di tentare una sintesi. Allora, se il tema è nutrire il pianeta, ognuno deve metterci del suo e dare il proprio contributo dal particolare (e parziale) punto di vista che occupa su questo pianeta.

Di conseguenza, anche la questione delle tecnologie e della cultura digitale ha un suo spazio specifico ad Expo. Questo spazio si chiama TIM4Expo, una sala alla Triennale di Milano che, con le sue risorse tecnologiche, dimostra lo sforzo prodotto da Telecom Italia per risolvere gli immensi problemi di connettività e integrazione digitale, che un simile evento non poteva non porre.

È proprio a TIM4Expo che Medioera, il Festival di cultura digitale di Viterbo, approderà i prossimi 24 e 25 giugno, con una serie di appuntamenti che promettono anzitutto una cosa: cioè, affrontare le tematiche del web e delle nuove tecnologie da prospettive concretamente umane.

Nell’insieme, il programma pensato da Medioera per Expo sembra avvertirci che il nostro rapporto con il digitale e il tecnologico ormai trascende ogni discorso angustamente tecnico e specialistico, per proiettarsi sulla più universale sostanza affettiva, emotiva, psicologica, cognitiva e perfino corporea dell’essere umano che, dunque, ne risulta esistenzialmente modificato.

Guardate il programma dettagliato della due giorni milanese (www.medioera.it): è proprio in questa direzione umanistica che vanno gli interventi di Roberto Nava sul “Social Wearable Fitness”, di Stefano Mizzella e Davide Dattoli su “Incubare, ripartire, accelerare”, di Rudy Bandiera sul “Digital Carisma”, ma anche l’incontro sulla “InnoFashion”, o quello con Roberto Bonzio su “Gli italiani di frontiera”, nonché l’ultimo appuntamento in programma con Franco Bolelli, il cui titolo suona come un utile ammonimento per tutti noi: “Non si può mai smettere di crescere”.

 







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