VITERBO – ''E’ molto triste apprendere che il monastero di santa Rosa sia vicino alla chiusura per carenza di suore, mantenerlo in vita ne vale della custodia della nostra storia, della nostra patrona''. Così Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei facchini sulla vicenda della possibile chiusura del monastero. Una situazione di cui anche il presidente Mecarini era a conoscenza già da qualche tempo. Un rischio, quello della chiusura del monastero, che sta diventando concreto al punto da spingere il sindaco Leonardo Michelini a richiedere l’intervento di papa Francesco.

Nel grande complesso, il cui nucleo più antico risale al dodicesimo secolo, sono rimaste solo tre monache, tutte avanti con l'età. Nonostante la abbadessa suor Annunziata Campus regga ancora il monastero con energia, sia nell'ordine che in curia è scattato l'allarme e si cercano rimedi. L’ipotesi dell’arrivo di altre clarisse urbaniste è pressoché impossibile, vista la carenza anche negli altri venticinque monasteri d’Italia, ma augurabile anche per Mecarini, perché così vuole la tradizione, lunga otto secoli ormai. Per il presidente del Sodalizio, però, ''la priorità è mantenere in vita il monastero a tutti i costi, anche se questo dovesse significare un cambio nell’ordine monastico che andrà ad ereditare questa lunga tradizione''.

E si dice fiducioso anche in una repentina risposta del pontefice al sindaco Michelini, spera che presto un suo intervento risolva definitavente la situazione del monastero, anche perché basterebbero : ''Mi auguro che dia presto indicazioni e rassicurazioni sul futuro di questo pezzo di storia della città e della devozione dei viterbesi a santa Rosa''. Il primo cittadino è intenzionato a battersi con tutti i suoi mezzi per preservare la preziosa eredità costituita dalle monache di Santa Rosa, per questo già due settimane fa ha provveduto a inviare una missiva privata al pontefice.