MONTEROSI – (b.b.) ''Quando siamo arrivati abbiamo trovato l’anziana sull’ambulanza, mentre veniva portata in ospedale: era piena di sangue, ematomi e ferite al volto e sul petto. Il letto, su cui fino a pochi minuti prima era sdraiata, era inzuppato di sangue e la badante era palesemente ubriaca''. A terra, in quell’appartamento in cima ad una scalinata ''impervia'' nel centro abitato di Monterosi, una serie di bottiglie di alcol vuote. ''C’erano cartoni di vino, vetri vuoti di vodka - ha spiegato in aula uno dei poliziotti intervenuti nella notte tra il primo e il due luglio del 2015 – e la donna era intrattabile, del tutto fuori di sé a causa dell’abuso di alcol''.
Ad allertare le forze dell’ordine un vicino di casa dell’88enne, allarmato dalle urla provenienti dall’appartamento.
''Ci ha riferito di aver sentito rumori fortissimi e grida anomale - ha proseguito l’agente di fronte al giudice Giacomo Autizi – così ha deciso di chiamare la polizia: al nostro arrivo l’anziana era già stata soccorsa: era piena di ferite e sangue, così come la badante sporca sulle mani e sui vestiti, senza però presentare lesioni''.
A finire alla sbarra con l’accusa di lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia una badante originaria della Romania, che quella notte avrebbe dato in escandescenze a causa dei continui lamenti dell’anziana. Rumori e urla che le avrebbero disturbato il sonno a tal punto da provocare la violenta reazione.
Il processo riprenderà a gennaio. In aula saranno sentiti come testimoni i medici che si sono occupati dell’anziana vittima.