ANNO 14 n° 117
Longa Manus, rinviati
a giudizio tutti gli indagati
Il processo inizierą il 12 febbraio. In aula anche ex sindaco Montefiascone
15/10/2012 - 16:11

VITERBO - Sono stati rinviati a giudizio gli indagati dell'inchiesta Longa Manus sul traffico di rifiuti che nel 2007 ha coinvolto Montefiascone e altre città del centro Italia e la Sardegna e che ha visto implicati amministratori, tra cui l'allora sindaco di Montefiascone Fernando Fumagalli, e vari imprenditori.

Il gup del Tribunale di Viterbo Francesco Rigato, infatti, ha deciso di rinviare a giudizio gli 11 indagati, accusati di corruzione, falso ideologico e smaltimento illecito dei rifiuti, con il processo che inizierà il 12 febbraio.

Secondo l’accusa Fumagalli, insieme al suo assessore all’Ambiente Valdo Napoli e il segretario generale del comune Luciano Carelli avevano assegnato a trattativa privata l'appalto per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a una società, ottenendo in cambio l'assunzione di 12 persone da loro indicate.

Le altre persone coinvolte nell’inchiesta sono: Bruno Mancini, titolare di una discarica a Tuscania; Angelo e Giuseppe Bologna, amministratori del gruppo Econet-Sieco; Antonio Sini, amministratore della Consit Scarl; Luigi Giuseppe Ferri, amministratore della Sap; Massimo Jandolo, direttore tecnico del gruppo Econet-Sieco; Fabio Boni, addetto commerciale del gruppo Econet-Sieco; Fabrizio Turchetti, responsabile della logistica della Sieco.

L’incriminazione di Fumagalli, Napoli, Carelli e Leonardi scaturì da un’inchiesta più vasta, relativa a un traffico di 23mila tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, contenenti alte concentrazioni di piombo, nichel, cadmio zinco e mercurio, nonché altri rifiuti tossico-nocivi, tutti particolarmente dannosi per l'ambiente e la salute, che sarebbero stati smaltiti in varie regioni d’Italia e in provincia di Viterbo. Circa 10 milioni il giro d’affari. Ventotto le persone coinvolte, 10 delle quali furono arrestate o sottoposte ai domiciliari.






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