ANNO 14 n° 118
L'Olanda batte il Messico 2 a 1
01/07/2014 - 00:14

Un siluro di Sneijder e un rigore procurato da Robben, e gelidamente realizzato da Huntelaar, trasformano in un incubo il sogno messicano di approdare ai quarti di finale. L’Olanda dei vecchi legionari di Van Gaal non si arrende mai, dopo un tempo giocato poco e male, con la sorte che sembrava segnata dal gioiello di Giovani Dos Santos e i ripetuti, implacabili miracoli di Ochoa. Ma bastano 4’ a ridosso del fischio finale del perfetto Proenca per ribaltare la storia dei Mondiali e chiudere ai messicani del colorito tecnico Herrera per la sesta volta consecutiva la porta dei quarti di finale.

Una partita combattuta, sofferta, giocata in condizioni impossibili ai 35 gradi di Fortaleza con l’introduzione del cooling break e che il Messico conduce con autorità grazie a una difesa munita, due centrocampisti completi e scattanti come Guardado e Herrera, un attacco poco prolifico ma ben orchestrato dal `mitico´ Peralta (eroe della finale di Londra 2012) e dalla prodezza di Giovanni Dos Santos.

L’Olanda perde De Jong, la difesa a lungo patisce, va in confusione e in svantaggio e sembra perduta. Poi Van Gaal ridisegna la squadra (3-5-2, 4-3-3, 4-2-4) con Depay e Huntelaar e con un colpo di reni l’Olanda vola ai quarti con un finale non adatto ai deboli di cuore. È la vittoria dei veterani (manca all’appello il deludente Van Persie): Kuyt a 34 anni si improvvisa terzino, corre per 90’ e non si arrende. Come Sneijder, opaco e gregario a lungo, e poi cecchino per il pareggio. Come Robben che non si fa incantare dai miracoli di Ochoa, dalle chiusure a lungo perfette di Marquez e si procura un rigore che l’altro veterano ex milanista Huntelaar, entrato da poco, trasforma senza panico.

Fonte: La Stampa






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