ANNO 14 n° 117
Licenziati 36 operai dell'Alta Altene
Francesco Bigiotti: ''Sono fiducioso che tutto si possa risolvere''
23/05/2017 - 07:23

BAGNOREGIO – Licenziamento collettivo per 36 dipendenti della fabbrica Alta Altene di Bagnoregio. L’azienda che produce nastri anticorrosivi per per tubazioni interrate di gas, acqua e petrolio, ha avviato da qualche settimana le procedure che costringeranno a rimanere a casa 36 dei loro operai.

Lavoratori disperati, colpiti dalla dura decisione della fabbrica senza che, tra l’altro, conoscano con precisione le reali ragioni che hanno condotto l’azienda al licenziamento collettivo. ''Situazione attuale: sono in atto le trattative per la liquidazione. Questo è quello che noi famiglie conosciamo. Pagare la bolletta della luce, fare la spesa: vivere da disoccupati è davvero difficile'', dice a Viterbonews24 la moglie di uno dei dipendenti rimasti senza lavoro.

I licenziamenti però non sono piombati sulla testa dei 36 operai come un fulmine a ciel sereno. Che la fabbrica Alto Altene era in crisi lo si era capito quando i dipendenti non ricevevano più lo stipendio di almeno 4 mesi di lavoro. Motivo per il quale si sono succeduti scioperi e richieste d’aiuto non solo ai sindacati di riferimento, ma anche alla prefettura di Viterbo.

''Il Comune di Bagnoregio sta seguendo con molta attenzione questa situazione complicata e dolorosa – spiega il sindaco Francesco Bigiotti -. L’azienda di cui parliamo è una realtà di notevole importanza per l’economia del territorio oltre che, naturalmente, per l’occupazione lavorativa. Quello che ci preme di più come amministrazione quindi è prima di tutto trovare una soluzione alla mancanza di lavoro delle 36 persone licenziate e poi anche quella di cercare di mantenere in vita una struttura industriale come questa''.

''Siamo vicini ai 36 impiegati – sottolinea il primo cittadino – con loro e con i sindacati c’è stata ieri un’assemblea per cercare di trovare, tutti insieme, un percorso da seguire affinché si possa risolvere al meglio questa situazione. Io sono fiducioso anche se mi rendo conto che si tratta di un problema complesso e molto delicato''.

Le cause del licenziamento, al momento non ancora spiegate direttamente dalla dirigenza dell’Alta Altene, sembrano da attribuire alla oramai ''assassina'' crisi economica. A confermarlo è lo stesso Francesco Bigiotti: ''Perché questo duro provvedimento? Sarebbe da chiedere ai titolari, io so solo che sono in difficoltà per la mancanza di risorse finanziarie''. Alle parole del primo cittadino fa eco poi il commento della moglie di uno dei dipendenti licenziati che così spiega le cause della situazione in cui si trova ora la sua famiglia: ''E’ la solita storia di qualsiasi stabilimento italiano in profonda crisi''.






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