ANNO 14 n° 115
''Licenziamenti: legge Fornero non si applica al pubblico impiego''
Scrive Lamberto Mecorio (Uil Fpl)
20/06/2016 - 14:49

VITERBO - ''La corte di Cassazione si è pronunciata in maniera piuttosto netta: ai licenziamenti nel pubblico impiego si applica l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e non la legge Fornero'. A dichiararlo è Lamberto Mecorio, Segretario Generale della Uil Flp di Viterbo.

''Secondo la cassazione - prosegue Mecorio - serve un 'intervento normativo di armonizzazione' per applicare la riforma Fornero anche ai lavoratori del pubblico impiego. In altre parole la riforma Fornero può essere applicata solamente ai settori privati''.

 Questa sentenza, dunque, fa in modo che i dipendenti del pubblico impiego, in caso di licenziamento illegittimo, vengano reintegrati nel posto di lavoro e non sottoposti a tutela risarcitoria o indennitaria. In questo senso la Corte di Cassazione ha spiegato nella sentenza che la riforma Fornero 'per come formulata nell'articolo 1, comma 1, tiene conto unicamente delle esigenze proprie dell'impresa privata, che pone una inscindibile correlazione fra flessibilità in uscita ed in entrata, allargando le maglie della prima e riducendo nel contempo l'uso improprio delle tipologie contrattuali diverse dal rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato'. A questo va aggiunto, inoltre, che le sanzioni previste dalla stessa legge Fornero, sono state concepite solo rispetto al settore privato, avendo il pubblico impiego una 'disciplina inderogabile' in merito.

''In altre parole - spiega Mecorio - per fare in modo che i due settori siano soggetti ad una stessa disciplina dovrà intervenire il Parlamento con un intervento legislativo che trovi la quadratura del cerchio a livello 'armonico' tra i due settori in questa spinosa materia'.

''Si conferma - dichiara invece il Segretario Confederale della Uil Flp, Antonio Foccillo - quello che hanno sempre sostenuto la maggioranza dei giuristi, i rappresentanti sindacali e il ministro Madia, in quanto i dipendenti pubblici hanno uno status diverso rispetto a quelli dei settori privati: sono assunti per concorso e sono garanti della cittadinanza e non del datore di lavoro''.







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