ANNO 14 n° 117
L'appello della mamma di bimbo disabile al ladro che ha rubato i pc a scuola
06/03/2017 - 20:54

FABRICA DI ROMA - L'appello di una mammo al ladro: ''restituisci il pc e permetti a mio figlio di poter comunicare con il mondo''.

Il furto dei pc nella scuola elementare Dante Alighieri ha avuto pesanti conseguenze per docenti e studenti, con risultati devastanti per uno degli allievi della scuola. Il bambino di 10 anni è disabile ed affetto da Sindrome 'X Fragile', frequenta la quarta elementare.

Il 1 marzo la scuola ha subito un furto di 16 Tablet e 5 Computer, alcuni ancora imballati.

''Tali dispositivi erano stati comprati 'anche' per aiutare e supportare mio figlio nel suo percorso scolastico -racconta la madre del bambino-. Mio figlio non parla e non scrive, pertanto computer e tablet sono fondamentali. Con la scuola avevamo concordato l'utilizzo della comunicazione facilitata, affinchè le barriere linguistiche non fossero più un limite per lui, in tal modo avrebbe comunicato con le maestre e con i compagni nel modo più semplice e più adatto alle sue esigenze, e soprattutto senza disparità, davanti ad una tastiera si sarebbe potuto esprimere al pari degli altri''.

Una classe con più computer e tablet, proprio per offrirgli l'opportunità di essere come i suoi compagni.

''Mi rivolgo a te, ladro mascherato da netturbino, che sei entrato nella scuola di mio figlio alle 3 di notte... mi rivolgo a te che forse hai problemi economici e che forse i soldi ti serviranno per far mangiare tuo figlio(almeno spero)... ti chiedo dal profondo del cuore di restituire ciò che non ti appartiene, ti chiedo di restituire qualcosa che per mio figlio è vitale! Forse non lo sai... ma la mamma di un bambino disabile vive di lotte giornaliere, si scontra con il mondo intero, con la burocrazia, con la società... con tutto! E l'arrivo dei computer e dei tablet all'interno della scuola, è stata una di queste lotte, una lotta che per una volta si era conclusa positivamente!''.

La donna nel ribadire che 'rubare, in modo particolare in una scuola che dovrebbe essere un luogo sacro come una chiesa, è un atto di violenza'' aggiunge: ''se lo scopo del tuo furto era dettato dalla disperazione di un genitore, che come detto sopra vive in una situazione di estrema difficoltà, da mamma cercherò di capire, ma ti chiedo al tempo stesso di capire la mia di disperazione. Se invece, lo scopo del tuo furto aveva altre ragioni, sei una persona indegna, hai distrutto tutto, hai tolto a mio figlio disabile la possibilità di comunicare. Continuo a sperare però, che un fondo di umanità in te ci sia, ed è proprio a quella piccola parte del tuo cuore che rivolgo il mio appello disperato ...ti prego fai rientrare le cose che hai preso in quella scuola, non negare a mio figlio la possibilità di comunicare con il resto del mondo!''.

Un appello commovente, a cui è impossibile restare insensibili. Basterà a convincere il ladro vestito da netturbino?

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