ANNO 14 n° 117
Est moda in rebus, L'Alta Moda sfila a Parigi
>>>>> di Mr. Alpha <<<<<
23/07/2014 - 01:48

di Mr. Alpha

VITERBO - Parigi val bene una messa, figuriamoci una sfilata. Anzi, una settimana di sfilate. L'Alta Moda è andata in scena nella capitale francese con un calendario fitto di eventi: 26 diverse “passerelle” concentrate in soli cinque giorni.

 

Tra serate mondane, abiti di prestigio, personaggi famosi e personaggi “in cerca d'autore”, la kermesse parigina è volata via senza le classiche polemiche che solitamente accendono le giornate della moda. Partenza affidata a Donatella Versace che, in contemporanea con la mostra LesAnnées 50 allestita presso il Palais Galliera,  ci riporta indietro negli anni '50 con una collezione ispirata al passato, ma resa modernissima dalle lavorazioni e dalle linee sartoriali che esaltano il corpo delle modelle. Spacchi, scollature e tagli azzardati (vedere il pantalone mono-gamba) caratterizzano una collezione che si affida al carisma di Jennifer Lopez come veicolo di promozione.

 

Uno sguardo al passato devono averlo dato anche Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli che per la sfilata Valentino si sono interamente rifatti al mondo dell'Antica Roma. I due stilisti artefici della rinascita della maison italiana (+35% le vendite del settore Alta Moda) si sono presentati a Parigi con un lavoro d'avanguardia e di rottura verso le antiche regole della lavorazione artigianale. Se un tempo per ottenere certi risultati ci si affidava a dei corsetti interni, oggi grazie alla maestria di casa Valentino gli abiti sembrano drappeggiati al momento sul corpo del modelle creando così un effetto di naturalezza e semplicità senza precedenti.

 

La sfilata presentata dalla coppia Chiuri&Piccioli avviene all'interno di un bosco dove abiti morbidi ed innocenti accompagnano le “vestali” di uno show delicato e grazioso. Cinghie in pelle e sandali  intrecciati fino al ginocchio completano il look ancestrale delle indossatrici viste in passerella.

 

Chi invece ha preferito tenere un occhio al passato ed uno al futuro è Raf Simons che per l'evento Dior ha pensato di modulare il tempo attraversando epoche lontane tra loro. Uno spettacolo diviso in otto diversi capitoli, ognuno dei quali era lì a rappresentare la moda nei diversi secoli. Si inizia così con Maria Antonietta e si finisce con l'era dei cosmonauti.

 

Nel mezzo di questo cammino si trova tutta la storia della moda e dell'eleganza moderna. Per Simons questa collezione è stata l'occasione per una riflessione sul passare del tempo. Per capire il futuro si deve partire dal passato. Senza le gonne vaporose, i lunghi cappotti o le silhouette anni '50 non saremmo mai arrivati agli abiti dritti dei giorni nostri in cui “la funzionalità tecnica diventa decorazione e il ricamo diventa struttura”.

 

La storia del costume è riassunta in 62 diversi look firmati Dior, ma studiati e preparati dall’ex direttore creativo di Jil Sander. Probabilmente durante il prossimo inverno non vedremo nessuna di queste creazionimentre camminiamo per il centro o mentre facciamo la spesa. Ma in fondo, chi andrebbe al supermercato con un Van Gogh sotto braccio? L'arte va solo ammirata. E solo qualche volta indossata. 





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