ANNO 14 n° 117
Lago di Vico tra storia e natura
Gli operatori del consorzio a lavoro per la promozione del territorio
22/06/2016 - 11:54

RONCIGLIONE - Proseguono gli incontri di programmazione di un lavoro comune da parte degli operatori del Consorzio del Lago di Vico per condividere e progettare azioni comuni di valorizzazione turistica di un ambiente recentemente definito dalla stampa come ''quel gioiello del Lago di Vico''.

Stupisce, a volte, constatare come noi contemporanei teniamo in minore considerazione luoghi che in passato hanno avuto invece, per le loro caratteristiche ambientali, un tale rilievo da essere scelti come destinazioni di residenza e luoghi di svago. Ad esempio, la storia ci dice che questo territorio sia stato scelto da Papa Paolo III e dal Gran Cardinale, tanto che i comuni di Caprarola e Ronciglione divennero il centro del loro Ducato. Da non dimenticare, inoltre, che la residenza del Palazzo Farnese, dopo secoli, è divenuta dotazione del presidente della Repubblica e proprio lì presidenti come Luigi Einaudi hanno trascorso momenti di serenità. Per l’allora cardinale Montini - poi Papa Paolo VI - questo territorio, per le sue bellezze naturalistiche e per la pace che gli trasmetteva, era considerata una piccola Svizzera dove trascorrere le vacanze; a due passi da lì il segretario di Stato Vaticano Domenico Tardini viveva sul lago un periodo di sosta dal lavoro, così come era solito fare il professor Cesare Cosciani, ideatore dell’imposta sulle società che poi divenne l’IRPEG.

La presidente del Consorzio degli Operatori del Lago, Lavinia Girelli, durante l’incontro, ha portato questi esempi di presenze prestigiose su questo territorio, aggiungendo che non dovrebbero essere dimenticate anche le numerose ambientazioni, in questi luoghi, di film famosi come ''Il marchese del Grillo'' a testimoniare come l’ambiente ricco di tanto valore storico e la Riserva del lago di Vico rappresentino una nicchia di serenità e bellezza da riportare all’attenzione di tutti con azioni e proposte concordate che non potranno non avere ricadute di successo per l’intera area.

Certamente qui non si avvertiranno i rumori del turismo di massa (e forse proprio per questo potrà essere un luogo ambìto) ma si potrà incontrare il pellegrino che percorre la Via Francigena, colui che sa ammirare - nella cornice del Monte Venere - l’ora blu dopo il tramonto o, usando un’espressione manzoniana, il tonfo misurato di quei due remi che tagliano la superficie azzurra del lago.

Un incontro, dunque, in cui gli operatori del Consorzio del Lago di Vico hanno rivolto una sorta di comune ''atto di amore'' per il loro territorio, un incontro in cui si è potuto condividere l’idea che il valore culturale di una bellezza naturale viene prima dei singoli interessi. Di qui la scelta di conseguenti interventi comuni relativi al target da scegliere e a tutte quelle iniziative che possano meglio valorizzare il territorio, attraverso una comunicazione condivisa e un chiaro rapporto con le istituzioni: un rapporto che non sarà più del singolo, ma di tutti gli operatori che vedono, scelgono e chiedono che si guardi con maggiore, rispettosa attenzione a ''quel gioiello del lago di Vico''.






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