ANNO 14 n° 118
''La mia Francigena'', č boom per il libro dedicato ad Andrea Arena
Stefano Mecorio: ''Il ricavato servirā per organizzare eventi in sua memoria''
03/07/2018 - 07:14

di Antimo Verde

VITERBO - È finalmente disponibile nelle librerie e negli store online ''La mia Francigena - Due scarpe e una borraccia da Proceno a Monterosi'', edizioni Settecittà, opera prima – l'autore si augura anche ultima – di Stefano Mecorio, giornalista ''pentito'', come lui stesso si è definito, convertito da 4 anni a questa parte all'agricoltura.

10 tappe, 140.7 chilometri, 177.936 passi racchiusi in meno di novanta pagine. ''La mia Francigena'' è tante cose. Un guida, innanzitutto. Leggera e divertente. La prima mai scritta sul percorso viterbese. Ma anche un diario di viaggio. Quello fatto la scorsa primavera da Stefanino e dal papà Dario per portare a compimento l'ultimo, visionario progetto di Andrea Arena, l'ex direttore di Viterbonews24 e firma del Messaggero scomparso il 22 gennaio di quest'anno. Arenone, da lassù, è stato la Stella Polare dei due viandanti per tutto il cammino e a lui è stata dedicata l'opera.

L'autore, grazie allo sguardo privilegiato del pellegrino e a una penna esuberante, sì, ma acuta – ''Mecorio l'ho creato io'', diceva Arena –, racconta nel suo libro la Tuscia per quella che è. Una terra di mezzo tra Roma, Umbria e Toscana. Con i suoi colori e sapori, virtù e contraddizioni. 

Borghi sospesi nel tempo, castelli da favola, boschi selvaggi, cascate e tombe etrusche fanno infatti da contrasto allo sviluppo urbano e all'agricoltura intensiva che stanno ridisegnando il volto del territorio. I ritmi, quelli lenti e paciosi della provincia, non sono invece mai cambiati. Una fortuna (forse) in un mondo globalizzato che gira sempre più veloce, come una trottola impazzita.

''La mia Francigena'' è un invito alla decelerazione, al viaggiare senza fretta, un passo alla volta. Su quel tracciato solcato per secoli dai pellegrini e su quello, un filino più insidioso, della vita. Perché quando si cammina c'è tempo di gustare ogni cosa, di osservare, di riflettere. Su quello che c'è attorno e su se stessi, soprattutto. E poi non si sa mai chi si può incontrare lungo la via...

Il libro, pubblicato da pochi giorni, è già andato a ruba. ''250 copie sono sparite – dice l'autore Stefano Mecorio –, c'è una grande richiesta perché non ci sono libri sull'argomento. Ho dovuto chiamare l'editore per farne stampare altre. Alcune le ha la libreria Fernandez, altre le ha portate il distributore in tutta la provincia. Io ho rifatto la via Francigena – in auto questa volta, ndr – per portarle a tutte le persone che abbiamo conosciuto e ci hanno aiutato durante il cammino''.

Perché acquistare e leggere ''La mia Francigena''?

''Primo – spiega Mecorio –, perché non tratta di paesi ma di quello che c'è tra un paese e un altro. E il 90% delle cose, come è stato per me, o uno non le conosce o non ci ha mai fatto caso prima. Secondo, il libro è rivolto non solo ai camminanti ma anche a chi preferisce il divano. Potrebbe essere una lettura utile e pure piacevole. Terzo, va onorato il discorso di Andrea. L'idea era la sua e io sono stato soltanto il tramite che l'ha realizzata''.

L'opera, 10 euro il costo, è acquistabile anche su Amazon. ''Il ricavato – conclude l'autore – verrà devoluto completamente ad Alessandra Pinna, la compagna di Arena, per organizzare eventi e iniziative in suo ricordo''

''Perché camminare è un po' come bere. Si cammina (e quindi si beve) per dimenticare. Per non pensare. Per conoscere nuova gente. Per fede. Per poca fede. Per qualcuno. Ma non provate mai e poi mai a fare le due cose insieme. Perché o ci si perde o ci si sbrodola. Chiaro?''.






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