ANNO 14 n° 89
Inutile festeggiare l’otto marzo se…
Le violenze continuano, anche sotto gli occhi di tutti
20/02/2021 - 07:33

 

Di Massimiliano Morelli

 

VITERBO - Si parte da un fatto di cronaca avvenuto a Viterbo per ragionare su quella benedetta festa delle donne che è ormai alle viste e con la quale molti si riempiranno la bocca, inondandoci del consueto fiume di parole e di propositi che svaniranno già al tramonto dell’otto marzo.

Nel fine settimana una donna, dipendente delle Ferrovie dello Stato, è stata aggredita, minacciata con un cacciavite e costretta a ripararsi nella cabina dei macchinisti. Ma questo è nulla al confronto di quanto avvenuto nelle ultime quarantotto ore. A Silea, in provincia di Treviso, una donna ha approfittato del casello autostradale per lanciarsi dall’auto e mettersi in salvo dal marito ubriaco che l’aveva picchiata durante il viaggio in macchina; il casellante ha poi chiamato la polizia stradale.

A Trapani un romeno di 46 anni è stato arrestato per violenze alla moglie, cui ha procurato fratture e pesanti traumi al volto. Il colmo? il giudice gli ha dato i domiciliari.

A Pavia un ventottenne ha confessato di aver strangolato durante un litigio la convivente di 49 anni, che stava cercando di troncare la relazione proprio a causa di alcuni comportamenti violenti dell’uomo.

Secondo le statistiche raccolte dall’ente delle Nazioni Unite UN Women, aggiornate a novembre 2020, ogni giorno, 137 donne vengono assassinate da membri della propria famiglia; le donne adulte rappresentano quasi la metà delle vittime della tratta degli esseri umani a livello mondiale; e su scala globale, una donna su tre ha sperimentato violenza fisica o sessuale. In particolare 15 milioni di adolescenti tra i 15 e i 19 anni hanno avuto rapporti sessuali forzati in tutto il mondo. Può bastare per evitare di fare gli splendidi l’otto marzo.






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