ANNO 14 n° 118
Intubare l’Urcionio, un rischio idrogeologico?
Un quesito a cui risponde l’assessore ai Lavori pubblici Laura Allegrini
09/11/2018 - 02:18

di Anna Maria Lupi

VITERBO – In questi giorni la cronaca ha raccontato disastri e tragedie legate alle intemperanze di situazioni climatiche che diventano sempre più estreme. Anche nella nostra zona il vento e le forti piogge hanno fatto registrare giornate che hanno messo a dura prova tutte le forze operanti nell’ambito dei soccorsi e portato anche alla chiusura delle scuole per evitare rischi all’incolumità della cittadinanza.

Oramai la definizione ‘bomba d’acqua’ è entrata nel lessico abituale a cui, spesso purtroppo, si associano fenomeni franosi che inghiottono tutto ciò che trovano sulla propria strada. Così come si verificano delle drammatiche piene perché si è edificato nell’ambito di competenza di un corso d’acqua o si è cercato di modificarne il percorso.

L’Urcionio è un fosso che transita sotto la città e ora, nella porzione di Valle Faul, sarà interessato da un’opera di intubazione. E’ un intervento idoneo, considerate le violente piogge che hanno caratterizzato questo fine ottobre-inizio novembre a Viterbo?

Abbiamo girato la domanda all’assessore ai Lavori pubblici Laura Allegrini.

“Si tratta di una valutazione, elaborata in un lungo percorso, che compete ai tecnici e a cui mi attengo scrupolosamente. Sono state effettuate una serie di analisi i cui esiti sono confortati non solo dai tecnici comunali ma anche dalle valutazioni a livello regionale. Penso quindi che sia un intervento assolutamente fattibile. Anche perché non stiamo parlando di un tubo ma, a quanto mi risulta, saranno delle grandi camere di contenimento di circa sei metri per 5 e che interesserà solo quel tratto. Per il resto il fosso non sarà intubato”.

In caso di forti piogge non c’è il rischio che tutta l’acqua defluisca a Valle Faul che è uno dei punti più bassi dell’intera città?

“Questa è una valutazione che non posso fare. Non voglio sostituirmi ai tecnici. Si tratta di una progettazione precedente al mio insediamento, è un progetto sviluppato e valutato da una serie di soggetti a livello amministrativo e tecnico a cui mi attengo”.

Possiamo quindi stare tranquilli?

“La tranquillità io posso esprimerla sulla base della valutazione tecnica. Ritengo che i politici in tali casi debbano affidarsi ai tecnici, non c’è spazio per la valutazione politica, credo ci si debba attenere scrupolosamente alle norme tecniche”.

A Valle Faul, oltre all’intubazione dell’Urcionio, sono previste anche altre opere?

“Una volta coperto il fosso si procederà all’asfaltatura della piana che si viene a creare e si costruirà un parcheggio con 100 posti auto e 6 stalli per gli autobus. Ci sarà anche la stazione di bike sharing, inizialmente con poche biciclette perché sarà a livello sperimentale. Poi comunque vorremmo mettere altre stazioni in giro per la città perché è una forma di accoglienza per il turista molto apprezzata. Inoltre anche gli standard europei ci comportano di adeguarci a una rivalutazione complessiva rispetto alle piste ciclo-pedonali. Non a caso molti finanziamenti a livello comunitario riguardano proprio la realizzazione di tali piste”.

Quali sono i tempi previsti per l’inizio e la conclusione dei lavori?

“Abbiamo impresso un’accelerazione a una serie di lavori aperti, a contratti ed a lavori addirittura da consegnare. Stiamo andando a regime su varie cose che erano rimaste, forse per la campagna elettorale, un po’ indietro rispetto alla scorsa amministrazione. La partenza degli interventi naturalmente dipende dall’andamento climatico ciò nonostante noi i lavori li abbiamo consegnati perché a questo punto non ci possiamo bloccare per tutto l’inverno. Se si riuscirà a concludere la fase relativa all’intubazione entro marzo subito dopo si potrà procedere con il lotto successivo, già in appalto, relativo all’asfaltatura. Quindi verosimilmente a primavera inoltrata l’intero progetto dovrebbe essere concluso”.






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