VITERBO - Una folla commossa e composta ha partecipato questa mattina  nella chiesa del Sacro Cuore a Botteghino, in provincia di Caserta, ai funerali di Antonio Russo, il camionista morto nell’incidente avvenuto in superstrada lo scorso 18 luglio.

All'arrivo del feretro sul sagrario della chiesa erano disposti tre tir, due neri e uno bianco, che hanno salutato Antonio Russo a suon di clacson. Clacson e un volo di palloncini bianchi che hanno dato l'ultimo saluto al camionista anche all'uscita dalla chiesa.

La salma di Russo si è mossa da Viterbo alla volta della Campania, dopo il nulla osta ai funerali è arrivato in seguito all’esame del dna, eseguito dal genetista Emanuele Giardina, nominato dalla Procura, che ha confermato definitivamente che si tratta di Antonio Russo, recuperato nella cabina del camion andato a fuoco e identificato in un primo momento solo grazie al cellulare ritrovato all'interno del tir andato a fuoco.

A quindici giorni dalla terribile tragedia la famiglia dell’autotrasportatore di San Feliciano ha potuto dare l’ultimo saluto e la sepoltura al congiunto.

Restano invece sotto sequestro il tir di Russo e le due auto coinvolte nell’incidente: l’Audi e la Jeep. La procura sta indagando sull’esatta dinamica dell’incidente avvenuto lo scorso 18 luglio al km 59,290 tra l’uscita per Viterbo Nord e per quella per Montefiascone, quando le due auto sono state tamponate dal camion prima che il mezzo si schiantasse contro il guard rail all’altezza del cavalcavia sopra la Cassia Nord e prendesse fuoco.

Sono in corso infatti due perizie. La procura ha nominato l’ingegnere Pinchera che dovrà determinare la dinamica incidente e – come detto - il genetista Emiliano Giardina per accertare il momento esatto del decesso di Antonio Russo, prima o dopo lo schianto.

I due professionisti hanno tempo 45 giorni per rispondere ai quesiti della procura. Al lavoro anche i consulenti di parte.