ANNO 14 n° 110
Disastro ferroviario
condannati tre dirigenti
Nell'incidente morirono due ferrovieri, assolti altri tre imputati
21/05/2011 - 11:18

Dovrà scontare tre anni e sei mesi di carcere, Gennaro Maranzano l’ex direttore d’esercizio della Metro Roma, accusato insieme ad altri sei dirigenti dell’azienda ferroviaria di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo per l’incidente il 13 dicembre del 2003 in cui morirono Angelo Fantera, 36 anni, e Alberto Proietti, 44enne, rispettivamente capotreno e macchinista della linea Roma-Civita Castellana-Viterbo.

Tre anni al responsabile del servizio di prevenzione e protezione Claudio Camillo e al responsabile delle risorse umane destinate alla produzione di servizio Umberto Montanari mentre assoluzione per Enrico Menicacci, l’ing. Lombardini (dirigente del servizio civile e armamento per la manutenzione dei binari, ponti e stazioni della tratta) e Rodolfo Ronconi.

Maranzano, Camillo e Montanari dovranno pagare una somma tra i 100 e i 150mila euro come risarcimento alle parti civili, 35mila per le spese di costituzione e saranno interdetti dai pubblici uffici per 5 anni.

La sentenza è stata emessa ieri, venerdì 20 maggio, dai giudici del Tribunale di Viterbo, Italo Centaro, Franca Marinelli e Salvatore Fanti, dopo tre ore di camera di consiglio.

L’INCIDENTE - Era il 13 dicembre del 2003 quando, alle 12,41, dopo aver imboccato un binario morto, il treno si sui viaggiavano Angelo Fantera, 36 anni, e Alberto Proietti, 44enne, si schiantò contro un carro gru della manutenzione nella zona di Pian Paradiso, nei pressi di Civita Castellana. Il braccio meccanico distrusse il parabrezza e travolse i due, uccidendo Proietti sul colpo, mentre per Fantera inutile fu la corsa in ospedale, al San Camillo di Roma, dove morì poco dopo. Ad ammettere di aver lasciato aperto per errore lo scambio furono tre dipendenti della Metro, azienda che durante il processo, insieme ai parenti delle vittime, si è costituita parte civile. Montanari, che a quel tempo era il responsabile delle risorse umane destinate alla produzione di servizio, tra cui c’erano anche Fantera e Proietti, era stato accusato per omesso controllo sugli ordini di servizio.






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