ANNO 14 n° 89
Nessuna perizia per
il pastore romeno
che uccise il fratello
01/10/2012 - 13:06

VITERBO - No alla perizia medico legale per Vasilica Goldum il pastore romeno di 37 che la notte del 18 settembre 2011, durante una violenta lite per motivi di gelosia, uccise a coltellate il fratello Mihai, di alcuni anni più giovane. 

Il giudice dell’udienza preliminare, Salvatore Fanti, infatti, ha respinto la richiesta avanzata dalla difesa di Goldum per accertare l’esatta dinamica del delitto, perché secondo il gup.

I due fratelli vivevano in un roulotte all’interno di un’azienda agricola a Oriolo Romano. Lavoravano entrambi come pastori per un imprenditore del posto.

Il più giovane dei due, Mihai, era tornato da poco da un viaggio in Romania, deciso improvvisamente e senza alcun motivo familiare urgente. Viaggio che aveva rafforzato il sospetto del fratello maggiore che avesse una relazione clandestina con sua moglie.

I due erano seduti a un tavolo fuori dalla roulotte, entrambi ubriachi. Vasilica manifestò il suo sospetto al fratello. Scoppiò una violenta lite durante la quale Mihai fu colpito da una coltellata mortale. Vasilica avvisò dell’accaduto il loro datore di lavoro e quest’ultimo chiamò i carabinieri che arrestarono il pastore per omicidio.

Un quadro chiaro, suffragato dalla confessione immediata dell’omicidio, che ha indotto il Pm Fabrizio Tucci ad accusarlo di omicidio volontario e a chiedere il giudizio immediato.

La prossima udienza è stata fissata per il 26 novembre.






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