ANNO 14 n° 117
''Imbracciate le armi, non i gessetti!''
Barcellona: le impressioni di un turista viterbese il giorno dopo la strage
19/08/2017 - 07:27

VITERBO - Strage di Barcellona, le impressioni del giorno dopo raccontate in un breve video da un turista viterbese. Davide Capone e Daniele Ricci, di ritorno dalle vacanze alle Canarie, hanno fatto ieri pomeriggio una sosta nel capoluogo della Catalogna in attesa del volo di ritorno verso casa. La città, scossa e ferita dopo l'attentato di giovedì in cui hanno perso la vita 14 persone - tra cui gli italiani Bruno Gulotta e Luca Russo -, si è riversata sulla Rambla al grido di ''No tinc por'' (''Non ho paura'', ndr).

In barba ai #prayforbarcelona, ai testi di John Lennon, alle candeline accese e ai peluche adagiati sul luogo del carnaio, Davide - testimone del corteo - ha raccontato con una video-diretta su Facebook la reazione della popolazione all'indomani del massacro. E non le ha mandate di certo a dire.

''Sono sulla Rambla - ha detto il ragazzo, live con il suo smartphone -, qui è tutto blindato, pieno di giornalisti e di polizia armata fino ai denti e abbiamo assistito con Daniele alla solita manifestazione del cazzo: gente che scrive con i gessetti per terra e attacca i volantini... Questi pensano veramente di battere il terrorismo con i gessetti colorati. È una cosa davvero incredibile, non ho parole. Invece di imbracciare il fucile e andare a difendere la loro nazione fanno i disegnini!''.

Nel mirino di Capone c'è anche la multietnicità della metropoli catalana: ''Un'altra cosa che mi fa pensare: sono andato nei negozietti di souvenir ed era pieno di arabi. Sono tutti immigrati. La terra è loro, qui non c'è più l'europeo. Non meravigliamoci se poi capitano gli attentati...''.

In conclusione del video, un appello: ''Difendete l'Europa con le armi e non con i gessetti colorati!''. Una provocazione? A giudicare dalle dichiarazioni degli esponenti del centrodestra, da Salvini a Giorgia Meloni, quello del viterbese non sembra un pensiero così peregrino. Mala tempora currunt.






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