ANNO 14 n° 118
Il processo Giuliano
torna nell'ex tribunale
La presentazione de La Veritą nell'ombra, spettacolo sul celebre fatto
13/11/2015 - 17:47

di Leonardo Morucci

VITERBO – E' stata presentata questa mattina alla sala dei congressi di piazza del comune, l'opera teatrale ''La verità nell'ombra''. Alla conferenza hanno partecipato il drammaturgo, autore dell'opera, Patrizio Pacioni, l'assessore alla cultura del Comune di Viterbo Tonino Delli Iaconi, lo scenografo Salvo Buccafusca e Antonio Turco, fondatore nel 1982, della compagnia Stabile Assai, (primo gruppo teatrale del contesto penitenziario italiano) che il 16 e 17 novembre metterà in scena l'opera teatrale di Pacioni nell'ex tribunale e all'auditorium dell'università della Tuscia.

La verità dell'ombra narra il celebre processo di Viterbo del 1950 a Salvatore Giuliano, accusato della strage di Portella della Ginestra (il primo eccidio dell'Italia repubblicana), dove morirono 11 contadini durante i festeggiamenti della festa dei lavoratori, il 1° maggio 1947. Di particolare importanza è in questo caso l'ex tribunale di Viterbo, che martedi ospiterà la compagnia nella stesso luogo dove 60 anni fa si tenne il celebre processo.

''E' necessario che tutto sia ricordato proprio in una città che trasuda storia qual è Viterbo. Questa volta però l'intreccio con la storia è davvero fondamentale. Siamo qui perché questo è uno di quei pochi casi in cui il teatro può ripetere dei fatti accaduti, nel luogo in cui sono effettivamente accaduti. Qui la storia diventa spettacolo e rianima il passato in un'atmosfera di forte verità, trovando un forte valore didattico soprattutto per le nuove generazioni'',esordisce così Pacioni, orgoglioso di poter inscenare la sua opera proprio nel vecchio tribunale.

Cosi come Pacioni, Salvo Buccafusca è soddisfatto dell'evento soprattutto per il lavoro svolto dalla compagnia Stabile Assai: 'Il gruppo è formato da detenuti che nel corso degli anni hanno abbracciato l'arte ed il teatro. E' importante per questi ragazzi poter dimenticare il loro passato, dando loro la possibilità di vivere in prima persona la dimensione teatrale, vista come luogo lavorativo. Nella vita si può sbagliare, ciò che contà è saper scendere dal gradino dell'errore''.






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