ANNO 14 n° 118
Il pavimento fuori di casa
11/12/2014 - 23:37

Sole, vento, pioggia, a volte persino gelo: i pavimenti per esterni devono resistere a condizioni climatiche anche estreme. Al momento della scelta del tipo di rivestimento bisogna considerare anche il tipo di luogo: il materiale per un vialetto in giardino non avrà le stesse caratteristiche di quello per il balcone o il terrazzo, per esempio dovrà resistere non soltanto al calpestio, ma anche al transito o alla sosta di automezzi. Il primo criterio che deve soddisfare un pavimento per esterni è quello della solidità del materiale usato che ne determina anche la tenuta nel tempo. Non da ultimo la durata di un rivestimento per esterni dipende anche dal terreno e dal supporto su cui andrà posato. Si può, per esempio, rendere necessaria una posa su sabbia, erba o ghiaia. Ideale per i rivestimenti esterni è la posa sopraelevata, poiché non implica la demolizione del pavimento preesistente, è di facile manutenzione, può ospitare tubature o cavi elettrici e non ha bisogno di tempi di assestamento. Poiché si vede prima ancora di entrare in casa, il pavimento per esterni deve essere anche piacevole esteticamente. Per questo i rivestimenti moderni, di qualsiasi materiale siano, sono disponibili in svariati formati, molti colori e tonalità: alcuni riproducono perfettamente la bellezza delle pietre naturali, del legno e della ceramica. Tra i materiali più performanti che rispondono a queste caratteristiche c’è il gres porcellanato, un materiale duro, ingelivo e antiscivolo, resistente alle abrasioni, alle macchie e agli sbalzi termici: oggi vi sono collezioni anche con estetica legno per un effetto molto naturale. Anche tra i rivestimenti in legno vi sono essenze resistenti all’umidità e al contatto con l’acqua, per esempio il teak o un’essenza europea come il frassino che, se trattato termicamente, è adatto anche per l’uso esterno: i trattamenti, per esempio con il vapore, migliorano le caratteristiche di durabilità e stabilità del legno, inoltre il legno così lavorato risulta più resistente a insetti e funghi. In alternativa alle essenze, c’è anche il WPC (Wood Polymer-Composite), un materiale resistente alle intemperie e di semplice manutenzione, prodotto con fibre di legno e polimeri ecologici. I rivestimenti monolitici in calcestruzzo rinforzato con fibre in prolipropilene si presentano come pavimenti stampati, una tecnica che consente di produrre molte soluzioni estetiche. Questi pavimenti sono trattati con resine protettive che li rendono antimuffa, antisdrucciolo e antiassorbimento.




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