ANNO 14 n° 117
Il garante dei detenuti: ''Tre morti in un mese''
L'ex brigatista è stato trovato senza vita nella sua cella
23/05/2011 - 17:25

''Tre decessi in un mese nel carcere di Viterbo sono una media altissima che ci preoccupa molto'. Questo il commento del garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni , intervenuto a seguito del decesso all'interno del carcere  di Mammagialla dell'ex brigatista rosso Luigi Fallico.

Il 18 aprile scorso a morire era stato un senegalese di 30 anni, Dioune Sergigme Shoiibou che poco prima di essere arrestato era stato operato alla testa per asportare un ematoma dal cervello e, per questo, era in cella pur essendo privo di parte della calotta cranica. Mentre solo dieci giorni fa agente di polizia penitenziaria 42enne si era tolto la vita sparandosi nello spogliatoio del carcere poco prima di prendere servizio.

 ''Ognuno di questi decessi è una storia diversa con, però, una matrice comune: quella di poter essere attribuito al sovraffollamento e alle drammatiche condizioni di vita negli istituti.  - ha spiegato in una nota Marroni - Una situazione che più volte abbiamo denunciato in questi ultimi mesi, purtroppo senza esiti. Sovraffollamento, carenze di personale e penuria di risorse non consentono di garantire a quanti vivono il carcere, siano essi detenuti o agenti di polizia penitenziaria, adeguate condizioni di sicurezza'.

''In qualsiasi altra situazione un disagio psichico o fisico sarebbe adeguatamente curato per prevenire conseguenze gravi. In carcere, invece, - conclude il grante dei deteuti - con questa situazione, ogni situazione di disagio può nascondere una potenziale, drammatica, fine''.

Giovedì scorso 19 maggio Fallico, soffrente di problemi cardiaci ed ipertensione, aveva accusato un dolore al petto ed era stato visitato in infermeria, dove gli erano state somministrate una tachipirina ed un farmaco dilatatore delle coronarie.

L'ex Br era in attesa di giudizio, accusato di banda armata finalizzata all’associazione sovversiva nell’ambito dell’inchiesta sulle Nuove Brigate Rosse. Arrestato l’11 giugno 2009 ed assegnato al carcere di Catanzaro, il 14 settembre 2010 era stato trasferito a Viterbo perché il processo a suo carico si stava celebrando presso la Corte d’Assise di Roma.





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