ANNO 14 n° 117
Il diritto allo studio non č dietro una canna di bambł
Risposta dei cinesi all'attivista Greta Thunberg
14/04/2021 - 11:51

di Massimiliano Morelli 

 

Storia “anziana” di qualche mese, ma pur sempre attuale. La risposta dei cinesi all’attivista Greta Thunberg, presa come modello perché rivoluzionaria dell’ambiente, la dice lunga sul destino cui stiamo andando incontro con le lezioni scolastiche a singhiozzo. La diciottenne scandinava è scivolata sulla classica buccia di banana nel momento in cui ha chiesto alla Cina di smettere di mangiare con le bacchette e di usare le posate.

Questo, per la Thunberg, al fine di evitare il disboscamento. In maniera elegante è arrivata la risposta, con allegato l’invito a tornare a scuola, per imparare che le bacchette della buona tavola orientale sono di bambù e non di legno. In aggiunta, è stata invitata a non usare la carta igienica che quella, sì, viene realizzata con ceppi, fusti e tronchi.

Così, in maniera elegante e senza polverone, la filosofia d’Oriente ha messo alle corde la signorina Greta, paladina degli scioperi scolastici “utili” secondo lei per combattere le potenze mondiali che azzannano i garretti del clima. Peccato che i ragazzi della sua età abbiano ben altri problemi da risolvere, la didattica a distanza, l’impossibilità dettata dalla pandemia di poter andare a scuola.

La perdita del diritto allo studio, quello si che è un “male” da combattere. Ma fa più comodo eleggere una regina del chiacchiericcio ambientale piuttosto che risolvere i problemi di chi a scuola ci vorrebbe andare.




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