VITERBO - Perché la sindaca Frontini ha voluto far saltare l’Assemblea dei Sindaci per la sanità, non rispettandone le regole di convocazione e funzionamento? Superficialità? Disattenzione? Scarsa conoscenza? Fiducia mal riposta? Arroganza?

Certamente vale la pena porre il quesito, se non altro perché la Conferenza dei Sindaci è uno strumento, regolato da una norma, attraverso il quale le comunità locali possono esprimere e vedere riconosciuti i propri bisogni di salute. La Conferenza dei Sindaci è di norma preceduta dalla convocazione del Comitato ristretto di rappresentanza dei sindaci. Questione di regole. Di rispetto, quindi, delle regole e delle persone. Aspetti a cui la sindaca non ha badato in questa occasione. E non si è limitata a questo. Ha dato la parola alla sua delegata pur essendo entrambe in aula. La normativa dice “il sindaco o suo delegato”, non e suo delegato.

Ma ha fatto ancora di più in una escalation imbarazzante: la sua delegata e’ membro dell’opposizione. Fa parte della minoranza. Almeno al momento. E’ riuscita quindi, la sindaca Frontini, a far annullare la seduta e a fare irritare tutti, anche la sua maggioranza.

Non si governa improvvisando, si studia, ci si prepara. Non si convocano i rappresentanti massimi delle comunità locali, che hanno il fine ultimo di veder garantita la salute dei propri cittadini, per liquidarli così, facendo errori grossolani di forma, ma anche di sostanza.

Il fatto è molto grave. La sindaca di Viterbo ha una responsabilità maggiore rispetto ai convocati: quella di presiedere l’assemblea, di guidarla quindi. La materia in gioco è la salute dei cittadini.

La politica crediamo si debba fare nell’interesse dei cittadini. Quale è quindi l’interesse perseguito a favore dei cittadini in questa vicenda dalla sindaca Frontini? Il Circolo Pd di Viterbo ne chiede pubblica spiegazione.

Circolo Partito Democratico Viterbo