ANNO 14 n° 118
I Lions di Civita Castellana contribuiscono all’allestimento degli ambienti
A Castel Sant’Elia nasce il nuovo museo comunale della spiritualità “Don Giovanni Rosavini”
06/06/2017 - 10:00

Dott.re Alessandro Masella 

Civita Castellana - Alle ore 19 di giovedì 1 giugno 2017 evento culturale d’eccezione a Castel Sant’Elia con l’inaugurazione del Museo Comunale della Spiritualità “Don Giovanni Rosavini”.

Alla presenza del sindaco Rodolfo Mazzolini, del vescovo della diocesi di Civita Castellana Monsignor Romano Rossi e di numerose autorità accademiche religiose e lionistiche, si è aperta la porta di ingresso del nuovo museo, unico nel suo genere in tutto il viterbese, intitolato a Giovanni Maria Rosavini, abate cistercense, che per lunghi anni fu custode della basilica di sant’Elia e dei preziosi paramenti.

La Sovrintendente “Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Lazio” dott.ssa Alfonsina Russo e il Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro dott.ssa Gisella Capponi, insieme al Soprintendente “Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria” dott.ssa Marica Mercalli alla restauratrice Silvia Checchi e al fisico Elisabetta Giani, hanno illustrato il progetto espositivo e i numerosi interventi di restauro eseguiti sui preziosi paramenti risalenti all’Alto Medio Evo.

Casule e pianete, dalmatiche, tonacelle e camici, stole e amitti, sandali pontificali e mitre, hanno visto nuova luce dopo i preziosi interventi di restauro degli specialisti. In tutto sono 28 i paramenti liturgici conservati nel museo di Castel Sant’Elia, e, allo stato attuale delle conoscenze, sono il più cospicuo nucleo di paramenti riferibili all’Europa Medioevale.

La provenienza dei manufatti, hanno affermato gli esperti, è orientale e risale all’arco dell’XI-XIII secolo.

Il museo, con i suoi preziosi indumenti liturgici medioevali, oltre a valorizzare il luogo ne fa ricordare anche le origini.

In questi tempi di riassetti e riscritture non si può essere certo distanti dalle origini, ha affermato un membro Lions.

Parlare e riflettere sulle origini è un po’ un ritorno al mito, una riappropriazione del proprio passato; ripensare le origini è una riscoperta, un ricostruire la propria identità. Ecco perché non si può essere distanti dalla propria tradizione e dalle immagini antiche che ben la connotano.

Anche i paramenti sacri di Castel Sant’Elia sono immagini che fanno parte della tradizione, cioè della trasmissione di quelle configurazioni che appartengono al posto.

Per molto tempo i preziosi manufatti sono stati conservati all’interno di vetrine che erano divenute ormai inadeguate.

Per contribuire alla realizzazione dello spazio museale, migliorare l’esposizione e la soluzione conservativa, il club Lions Falerii Veteres di Civita Castellana ha donato al museo oltre alla bussola interna consistente in un trittico in legno massello, il sistema video e le vetrine per la custodia dei preziosi paramenti.

L’augurio è quello che da questo primo evento sorgano nuovi progetti con prospettive di impegno soprattutto per i giovani che, rafforzando le proprie radici culturali, possano costruire meglio il loro futuro.

 

 






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