ANNO 14 n° 118
'Gravi problemi gestione preventiva sugli eventi critici presso la CC.Viterbo'
04/08/2020 - 09:50

VITERBO - Da molto tempo presso la CC.VITERBO le scriventi organizzazioni sindacali segnalano gravi problemi organizzativi anche nella gestione preventiva sugli eventi critici.

Di esempi accaduti ce ne sono a decine, dove detenuti con problemi comportamentali, aspettando momenti loro più favorevoli per mettere in atto azioni di eventi critici che mettono in seria difficoltà la sorveglianza generale che rimane con unità non sufficienti a garantire la copertura dei posti di servizio essenziali come la vigilanza dei piani nei reparti detentivi, dove sono presenti due sezioni per piano per un totale 14 sezioni detentive, compreso il reparto Nuovi Giunti e Sezione Infermeria con annesse le tre stanze adibite a videosorveglianza a vista.

Solamente nelle ultime 72 ore ad esempio, un detenuto italiano da alcuni giorni sta tentando atti di auto nocumento e continui tentativi autolesionistici, con l’ultimo atto verificatosi nella serata del 3 Agosto, dopo essere stato accompagnato presso il pronto soccorso del nosocomio viterbese una volta rientrato in Istituto presso la propria camera detentiva, riponeva la volontà di un tentativo di suicidio tentando l’impiccagione sventata solo grazie alla prontezza e la professionalità d’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria di Viterbo che hanno evitato il peggio.

Purtroppo il detenuto già autolesionato superficialmente con il sangue che fluiva, l’Agente nel tentativo di sostenerlo per evitare il soffocamento veniva colpito con un arma contundente creata rudimentalmente con parte della mobilia in dotazione nella camera detentiva, provocando vari tagli e escoriazioni sugli avambracci dell’Agente che non con poche difficoltà e completamente a mani nude riusciva comunque a salvarlo scongiurando il peggio.

Una condizione di lavoro precaria, agli estremi per il rispetto del T.U.81/2008, personale che si trova costretto a intervenire in totale insicurezza, letteralmente a mani nude se non con guanti ad uso alimentare/sanitari senza alcun’altra protezione mettendo a serio rischio l’incolumità personale di chi svolge il proprio lavoro per garantire l'ordine e la sicurezza.

A questo fatto ovviamente il personale è stato refertato dal medico d’istituto e successivamente dal proprio medico curante se non dal pronto soccorso per le procedure necessarie a tutela della loro salute.

Da parte della Direzione di fatto dal 30 Luglio ha emanato un ordine di servizio che in tali casi non assicura nemmeno il personale la giusta copertura sanitaria per eventuali cause dovute al servizio prestato come dire “oltre il danno anche la beffa”!!!

Solamente una settimana fa un altro fatto analogo, dove un ispettore di Polizia Penitenziaria si è sporcato completamente di sangue la propria maglietta di servizio nel tentativo di bloccare un altro detenuto autolesionato il quale al momento dell’ accompagnamento presso il locale infermeria tentava ancora ripetutamente di tagliarsi.

Come anche l'aggressione di qualche giorno fa da parte di un detenuto con problemi psichiatrici che si è scagliato contro 4 Agenti costretti poi alle cure del caso.

Questi episodi come tanti altri già segnalati in precedenza in momenti diversi, dimostrano che probabilmente questa Direzione non ha ben compreso e nemmeno ha la benché minima intenzione di considerare la reale drammaticità. della situazione, dimostrato anche dal fatto che tali ordini di servizio di sicuro comportano nei confronti del personale un sicuro disamoramento in caso di eventi critici ad intervenire.

Tra l’altro oltre a questi detenuti autolesionisti con seri problemi di carattere psicologico sottoposti a grandissima sorveglianza, ce ne sono altri che per motivi comportamentali e soprattutto di non rispetto delle regole penitenziarie pongono in essere continuamente gesti aggressivi e tentativi dominanti nei confronti di altri detenuti nonché al personale addetto alla loro vigilanza, fino al limite della sopportazione.

Anche in questo caso notiamo che da parte della Direzione ci sia poca attenzione, tale quasi a trovare fastidio nel dover intervenire nel garantire l’ordine e la sicurezza previsti dall’ordinamento penitenziario.

Per tutti questi motivi le scriventi sigle sindacali, per l’ennesima volta chiedono ai vertici del DAP a cui inviamo questo comunicato, di intervenire urgentemente a tutela di delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria che prestano servizio presso la C.C. di Viterbo “Mammagialla”, e che si avviino le giuste attenzioni di quanto rappresentato.

Attualmente il personale non si sente sicuro ma soprattutto per niente tutelato dalla Direzione, mentre anche il Provveditore Regionale, che seppur avendo ricevuto le nostre segnalazioni, sembrano non scaturire alcun effetto a favore del personale della Polizia Penitenziaria di Viterbo.

Nel frattempo si continua da circa 3 mesi dal lunedì al venerdì si va avanti con i “sermoni” mattutini, che visti da fuori sembrano rassicurare molto l’ambiente ma di fatto dopo dieci minuti aumentano la distanza tra il racconto e la realtà di quanto avviene.

In attesa ulteriori di un accenno da parte dei vertici del DAP con un'attenta verifica di quanto accade ormai da mesi, proseguiamo il nostro Stato di Agitazione seppur in fase estiva iniziata da Aprile è mai terminato.!!!

 

 

Sinappe Uilpa Uspp Cnpp FpCgil Sippe

 






Facebook Twitter Rss