ANNO 14 n° 117
Gli rubano la borsa con il glucometro,
quattordicenne diabetico in difficoltà
27/11/2016 - 04:50

VITERBO – Un atto di bullismo, un gioco sciocco o più semplicemente una bravata? Fatto sta che quanto accaduto venerdì sera a San Martino al Cimino rischia di mettere a repentaglio la salute di un giovane di 14 anni affetto da diabete.

I fatti. E' venerdì sera, poco prima dell’ora di cena. Il ragazzino è in giro per la frazione, porta con sè il cellulare e una borsetta nera a tracolla dove dentro tiene ciò che di più prezioso ha: il glucometro (uno strumento diagnostico che serve a rilevare autonomamente la concentrazione di glucosio nel sangue) per le misurazioni giornaliere del tasso glicemico e gli stick. All’interno del glucometro c'è una particolare scheda che registra le rilevazioni degli ultimi 90 giorni ed è essenziale che quei dati vengano conservati perché permettono ai medici che curano il ragazzo di stabilire, ad ogni controllo, la terapia da seguire.

All'improvviso, non è chiaro ancora come, la borsa del giovane scompare: il cellulare non viene toccato mentre le fascette stick per le misurazioni vengono ritrovate poco distante dal luogo del furto, tutte gettate a terra. Per sfregio. Del glucometro e dei preziosi dati che contiene non c'è più traccia. Ed è un guaio, considerato che è quasi l'ora di cena e che il ragazzo deve effettuare una misurazione prima di mangiare. Il giovane vive uno stato di ansia e si trova in difficoltà. Subito i suoi amici fanno quadrato attorno a lui, che però dichiara di non aver visto gli autori del furto. 

La cosa più assurda di questa storia è che, in base alle prime ricostruzioni, a compiere l'insensato gesto pare siano stati due quindicenni, poco più che coetanei del ragazzino diabetico. Immediata la mobilitazione nella frazione, tra gli amici del ragazzo, per tentare di identificare i responsabili e recuperare il glucometro e, soprattutto, la scheda con i dati in esso contenuti. Non è stata ancora sporta denuncia alle autorità competenti, dato che si tratta di minori e che si spera che l’episodio si risolva con la restituzione spontanea di quanto sottratto. Le ricerche proseguono.

''Io mi auguro che sia stata una bravata, una sciocchezza, e non si tratti di quello che in realtà appare, e cioè di un gesto di bullissimo – spiega Lina Delle Monache, sammartinese, presidente regionale di Federdiabete Lazio -, perché sarebbe davvero ancora più grave di quanto già non lo sia. Sinceramente spero che questi due ragazzini abbiano agito con leggerezza, senza rendersi conto delle conseguenze negative che potevano generare con il loro comportamento, ma di fatto hanno messo a rischio la salute di un adolescente come loro, rimasto peraltro molto scosso dall'accaduto''.

Da venerdì sera anche Lina Delle Monache, che è genitore di un ragazzo diabetico e che è una vera e propria autorità nell’intero panorama nazionale per quanto riguarda la conoscenza e la sensibilizzazione in merito a questa malattia, si sta dando da fare per trovare i due ragazzi autori del furto. ''Sono sincera – ammette -, la cosa che più mi ha fatto male è vedere quelle fascette buttate per terra. Al di là del costo, quel materiale serve ai malati per arrivare alla fine del mese. Il gesto di buttarle via è un segnale di totale disprezzo verso la diversità, di non rispetto per chi è costretto a scandire la propria giornata attraverso le misurazioni dei livelli di glicemia. E se quel ragazzo avesse avuto una crisi all’improvviso? Se avesse avuto bisogno di effettuare un controllo? Gli hanno portato via solo la borsa e non hanno toccato il cellulare, e questo farebbe pensare che lo abbiano fatto apposta. Mi chiedo come sia stato possibile non rendersi conto del grave rischio che hanno fatto correre ad un ragazzo che ha più o meno la loro età''. Per tamponare l'emergenza, al momento sarà il Centro diabetologico della Asl di Viterbo a fornire altri stick al quattordicenne derubato. 

Con la positività che la contraddistingue, in ogni caso, Lina Delle Monache lancia anche un messaggio distensivo ai due quindicenni, un appello affinché si presentino spontaneamente a restituire quanto indebitamente sottratto. ''Vogliamo solo parlare con voi – conclude un la presidente di Federdiabete Lazio -, non faremo di tutta un'erba un fascio''. Perchè adesso va evitata l'emarginazione che potrebbe essere un'altra conseguenza negativa di questa assurda storia: sia l'emerginazione del ragazzo vittima del furto, sia dei responsabili una volta che saranno individuati. 






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