ANNO 14 n° 117
Gli italiani preferiscono pagare a rate: crescono i finanziamenti personali
14/09/2020 - 11:08

Gli italiani non sono più un popolo di risparmiatori, ma sono invece sempre più propensi ad indebitarsi, ma per somme non eccessivamente alte. Secondo un recente studio, infatti,il credito al consumo nell’ultimo anno è arrivato a sfiorare i 22 miliardi di euro, con circa la metà dei prestiti (46%) che non supera i 5.000 euro di importo.

 

Il consumatore al centro: sempre più siti propongono la rateizzazione

 

Considerata la comodità del pagamento rateizzato per il consumatore, disposto a contrarre un debito pur di acquistare un determinato prodottoo servizio evitando grosse uscite, stacrescendo il numero di e-commerce che propongono questa modalità. Molti esercenti optano per questa soluzione soprattutto per evitare il tanto temuto abbandono del carrello (in quanto le rate risultano decisamente più invitanti rispetto al pagamento dell’intera somma in una sola volta); secondo quanto riportato nell’ultimo Osservatorio Assofin, inoltre, questa modalità di pagamento ha fatto crescere notevolmente il numero di transazioni eseguite (+10,1%). Si tratta di una tendenza che sta coinvolgendo soprattutto il settore dell’elettronica, e un esempio concreto molto recente è quello di Amazon, che ha finalmente concesso anche in Italia la possibilità di comprare a rate numerosi prodotti presenti sulla sua piattaforma.

 

 

Le alternative utili proposte dal digitale

 

Naturalmente una soluzione di questo tipo è molto più gettonata dalle grandi catene di negozi online, al contrario di quanto accade con le piccole realtà aziendali. Nel caso in cui si voglia effettuare un acquisto su un sito o in un negozio che non propone la rateizzazione dell’importo, però, è sempre possibile ricorrere ad alcune alternative. Il prestito personale (finalizzato o non finalizzato) è la via più efficace, in quanto consente di ottenere l’importo necessario per affrontare la spesa e di restituirlo a rate alla banca in questione. Una soluzione da non sottovalutare, insomma, anche in quanto molto più accessibile rispetto al passato, per via della possibilità di richiedere prestiti personali online disponibili su siti di banche digitali come Younited Credit, ad esempio. In questo caso è consigliabile verificare in anticipo se si è in possesso di tutti i requisiti necessari per ottenere un finanziamento, e valutare anche altre vie percorribili in questo senso, come il “peer to peerlending” ad esempio, ossia un prestito che avviene tra privati, indicato per chi ha difficoltà di accesso al credito.

 

Cosa succede se non si paga?

Sono numerosi gli italiani che non riescono a restituire la somma dovuta entro le scadenze concordate: ben 16 milioni di persone sono infatti segnalate ai SIC (ossia ai sistemi di informazione creditizie come CRIF, per esempio). Le conseguenze del ritardato o mancato pagamento delle rate di un prestito sono sempre riportate nel contratto firmato con la banca o con l’intermediario finanziario di riferimento, ma in generale si può dire che un ritardo nel saldo prevede innanzitutto una maggiorazione degli interessi, a causa dell’applicazione di una mora. Se la banca si vede costretta a ricorrere a soggetti preposti al recupero crediti, infatti, si è tenuti a sostenerne le spese, mentre l’estrema conseguenza è una risoluzione unilaterale del contratto per inadempienza che pone l’obbligo di restituire immediatamente il capitale e le eventuali spese maturate. Esiste anche ovviamente l’ulteriore via giudiziaria, che può portare alla confisca di beni, così come l’inserimento del debitore nella lista dei cattivi pagatori.




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