ANNO 14 n° 118
Gabbianelli chiede
il giudizio in solitaria
Processo Cev, i tempi si allungano: rischio concreto di prescrizione
25/10/2016 - 16:15

VITERBO - ''Rinuncio formalmente alla prescrizione e chiedo che il mio procedimento venga separato per arrivare immediatamente alla discussione e quindi alla sentenza''. 

Mentre i tempi del processo Cev si allungano a dismisura a causa di una nuova composizione collegiale che ha portato di nuovo ai blocchi di partenza l'intero procedimento, il difensore dell'ex primo cittadino viterbese Giancarlo Gabbianelli, imputato per  turbativa d'asta e associazione a delinquere, chiede di arrivare subito alla sentenza. 

''Non possiamo permettere di tornare in fase di ammissione prove e di audizione dei testimoni: abbiamo rinunciato ai nostri testi, abbiamo rinunciato alla prescrizione. Ora vorremmo che la corte faccia un passo verso di noi: chiediamo che la posizione di Gabbianelli venga staccata da quella degli altri imputati e venga giudicato in solitaria. Così da arrivare il prima possibile ad una sentenza'', ha dichiarato in aula il difensore Massimo Rao Cameni. 

Una decisione che, in caso in cui venga accolta dal collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei, potrebbe far arrivare all'unica vera sentenza del processo Cev. Per tutti gli altri 24 imputati che a vario titolo rispondono di associazione a delinquere finalizzata alla concussione e alla turbativa d'asta arriverà, come un'ancora di salvezza, la prescrizione. Prescrizione che ha già dimezzato il numero dei capi d'imputazione, drasticamente ridotti a 7 rispetto ai 37 iniziali. 

E, di questi, oggi, altri due sarebbero da dichiarare prescritti. Rimane in piedi pochissimo,  quindi, dell'impianto accusatorio costruito dai pm Franco Pacifici e Paola Conti. Secondo loro era attraverso il Cev che i più importanti appalti del comune di Viterbo divenivano, fino al 2008, appannaggio di una ristretta élite di aziende. Sempre le solite, a cui il centro di energia subappaltava i lavori presi in carico da palazzo dei Priori.

Nonostante le prescrizioni, però, il quadro processuale continua ad essere articolato e soprattutto molto caotico. Per questo la corte ha deciso di darsi alcune settimane di tempo per studiare la posizione di ogni imputato e, solo alla luce delle opportune verifiche, decidere come sia meglio procedere. Se, in fase di ammissione prove, riammettere indistintamente tutti i documenti e le liste testimoniali delle parti o se modificarli. 

Si dovrà attendere, dunque, fino al prossimo 6 dicembre, giorno in cui il collegio si esprimerà sulla richiesta di stralcio dell'ex sindaco Giabbianelli, sui reati caduti in prescrizioni e sulle prove da ammettere. 

Ciò che è certo è che ormai il processo Cev sta andando incontro a morte certa.






Facebook Twitter Rss