ANNO 14 n° 118
Free time, duro scontro
sullo schema di convenzione
Approvato a maggioranza. Bocciati tutti gli emendamenti della minoranza
27/07/2017 - 19:31

VITERBO – (aml) Veloce e indolore. Quella che potremmo definire la seconda tranche del rendiconto 2016, inerente la parte del patrimonio (su quella finanziaria l'ok a maggioranza era arrivato nella seduta del 29 giugno) è stata approvata – contraria l'opposizione - senza colpo ferire. La pratica è stata licenziata in tempi talmente celeri che è durata di più la relazione dell'assessore al bilancio Luisa Ciambella che la fase di votazione.

In apertura di seduta il sindaco Michelini ha dato comunicazione di altre risorse prelevate dal fondo di riserva, tra cui: ulteriori 50mila euro per il tratto aggiuntivo di via Marconi del trasporto della Macchina di S. Rosa e 20mila euro per l'advisor che si occuperà dello studio sul progetto di fattibilità relativo al complesso delle ex terme Inps. Una serie di fastidiosissime scariche elettriche provenienti dal microfono hanno fatto da colonna sonora agli annunci. Un siparietto quanto mai bizzarro: in mano ad altri il ''gelato'' funzionava ma il fenomeno si ripresentava appena Michelini riprendeva a parlare.

Se sul rendiconto la maggioranza ha provveduto ad approvarlo con il voto contrario dell'opposizione, è stato invece unanime il consenso di entrambi gli schieramenti sulla variante di destinazione d'uso di un edificio rurale a struttura protetta-centro diurno semiresidenziale per disabili. Approvazione che è stata accolta con un applauso da parte dei genitori dei ragazzi presenti in aula.

Il fiato risparmiato sui primi due punti trattati è stato poi ampiamente utilizzato quando si è passati a discutere del piano particolareggiato per la realizzazione del polo termale in località Paliano da parte della società Free Time. All'esame del parlamentino di Palazzo dei Priori osservazioni e controdeduzioni propedeutiche all'approvazione dello schema di convenzione.

Una pratica che da tempo è sottoposta all'attenzione del consiglio comunale e su cui si è già intervenuti con modifiche che hanno ridimensionato il volume dell'area destinata al residenziale.

Costringendo di fatto all'epoca la società a ripresentare le cartografie del progetto.

Oggi è stata portata in aula una bozza di convenzione aggiornata, dopo che lo schema di convenzione era stato già in due occasioni emendato.

Bozza aggiornata di cui il consigliere FdI Claudio Ubertini chiede copia da poter visionare. Alla ripresa dei lavori, dopo una sospensione, si decide però di portare in trattazione la documentazione, precedente, che era stata presentata in commissione.

I lavori vengono suddivisi in due fasi: prima le osservazioni sullo schema generale e a seguire la presentazione degli emendamenti sulla convenzione. E su quest'ultimo passaggio altra pausa dell'aula. Si riprende intorno alle 20. Gli emendamenti del consigliere Fi Marini ''favorevole all'insediamento termale ma non a questo modello di convenzione. La vostra impostazione va a creare una servitù, con il rischio di un esborso importante per il Comune per i prossimi anni, mentre noi proponiamo che le manutenzioni vadano a carico del lottizzante'' vengono respinti a maggioranza.

Bocciati anche gli emendamenti aggiuntivi proposti da Chiara Frontini (Viterbo 2020).

Gianmaria Santucci (FondAzione) sbotta: ''Fateci capire cosa si può scrivere nella convenzione perché se non si può inserire nulla e tutto è rimandato al progetto esecutivo è inutile stare qui a discutere''.

Voto contrario della maggioranza anche all'emendamento di Gianluca De Dominicis (M5s): ''stiamo parlando di un polo termale con area residenziale, una sorta di quartiere a circa 12 km dal centro città con tutte le criticità che questo comporta. Gli oneri degli impianti, dei depuratori, delle strade devono rimanere al lottizzante poiché si tratta di opere a servizio di una realtà commerciale. Invece con questo schema di convenzione sono a carico dei cittadini''.

Passa a maggioranza invece l'emendamento presentato dal capogruppo Pd Mario Quintarelli che stabilisce il passaggio di proprietà delle strade e delle opere di urbanizzazione al Comune che, dopo 10 anni, se ne assumerà anche l'onere della manutenzione.

''Tra dieci anni – stigmatizza Santucci – le strade avranno bisogno di manutenzione ordinaria e straordinaria. Se lo scopo è quello di garantire la proprietà delle opere di urbanizzazione al Comune bisogna fare il contrario di quello che si sta facendo. Perché dopo 10 anni quando il Comune le riprenderà in mano saranno distrutte. Dovevamo invece stabilire che la manutenzione doveva andare in capo ai privati. Volete proprio creare un danno all'ente''.

Ammonimenti che non toccano assolutamente la maggioranza che, compatta, approva. Amen.






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