ANNO 14 n° 79
Fotovoltaico: le perplessitą di Coldiretti
Il presidente Pacifici: ''Siamo preoccupati dalla direzione che sta prendendo questo progetto''
24/02/2020 - 06:47

di Veronica Ruggiero

TUSCANIA – ''Ogni singolo comune della Tuscia dovrebbe fare, attraverso il proprio uffici tecnico, una ricognizione di quali siano le potenzialità del proprio territorio e decidere le location ideali ad ospitare impianti fonte di energia rinnovabile'' ha dichiarato Mauro Pacifici presidente di Coldiretti Viterbo a proposito del futuro impianto fotovoltaico di Pian di Vico. L’impianto, uno tra i più grandi al mondo, occuperà circa 250 ettari di terreno agricolo ed è attualmente già oggetto di contenzioso tra il comune di Tuscania e la Regione Lazio, in seguito al parere positivo all’ installazione dai pannelli concesso da quest’ultima dopo la conclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale.

''Esistono sul territorio – ha spiegato il presidente Coldiretti- zone agricole scarsamente produttive che ben si presterebbero alla realizzazione di impianti fotovoltaici, incrementando così anche il valore dei terreni inutilizzabili a scopo agricolo''.

Legambiente Tuscania aveva proprio nei giorni scorsi messo in evidenza come questo tipo di strutture, soprattutto posizionate su vaste aree agricole, siano in molti casi frutto di una speculazione, oltre che poco virtuose per i comuni che le ospitano.

''Siamo seriamente preoccupati della direzione che sta prendendo questo progetto - ha continuato Pacifici – Credo che chi si occupa di energie pulite dovrebbe pensare invece ad investire sul territorio creando una possibilità di sviluppo. Abbiamo tante aziende agricole che hanno necessità di sistemare strutture fatiscenti, oppure di costruire strutture chiuse dove alloggiare il bestiame, ma spesso non ne hanno la possibilità. Attraverso l’incontro delle esigenze di agricoltori e società promotrici energia rinnovabile, e attraverso l’assistenza e la consulenza dei comuni, si potrebbe creare un circuito virtuoso per cui le seconde investono nelle aziende agricole montando pannelli fotovoltaici sui tetti dei capannoni e rivendendo l’energia prodotta. Naturalmente i comuni dovrebbero intervenire anche predisponendo un regolamento che possa indirizzare un corretto sviluppo delle energie rinnovabili sul territorio''.

Attraverso consulenze gratuite poi gli uffici comunali preposti, secondo Coldiretti, dovrebbero convogliare incentivi all’interno delle aziende agricole per sviluppare una joint venture tra i fruitori delle energie rinnovabili, gli agricoltori e le società che forniscono gli impianti.






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