ANNO 14 n° 111
La Bisentina del futuro
La famiglia Rovati presenta il progetto. Paolini: ''State realizzando un sogno''
21/04/2018 - 12:51

di Irene Minella

MONTEFIASCONE - Immaginatevi un'isola un cui musicisti, scultori, poeti e pittori possano creare opere d'arte e poi mostrarle al pubblico con esposizioni e continui concerti che abbiano sullo sfondo lo specchio lucente e chiaro dell'acqua dolce. Immaginatevi poi che sempre su quella stessa isola si possano fare escursioni su terra e attività subacquee capaci di mostrare le testimonianze di una storia antica e di una bellezza senza tempo. Questa è l'isola Bisentina del futuro, un gioiello per tutti.

 ''Vorrei che la mia famiglia non fosse l'unica a godere del fascino di questo lembo di terra di cui mi sono subito innamorato - dice Luca Rovati, il nuovo proprietario insieme al fratello Lucio -. Apriremo l'isola al pubblico e vorrei che ognuno vivesse la magica sensazione che ho avuto io quando per la prima volta vi ho messo piede. Abbiamo pensato a tanti progetti futuri come percorsi naturalistici, culturali e storici che possano ridare lustro a questo gioiello del lago di Bolsena. Un'isola che vorrei fosse l'isola degli artisti e di quanti vorranno godere della sua bellezza''.

Oggi, alla Rocca dei Papi di Montefiascone durante l'incontro organizzato dal Lions club 'Falisco - Vulsineo' in collaborazione dell'Ordine di Malta, delegazione di Viterbo-Rieti, è stato svelato dunque il futuro dell'isola. ''State realizzando un sogno'' ha detto orgoglioso il sindaco di Montefiascone, Massimo Paolini, in rappresentanza dei suoi colleghi del distretto del lago.

Un sogno che è già iniziato con attività concreta di restauro e messa in sicurezza del verde pubblico. ''Ci siamo avvicinati all'Isola in maniera educata e siamo partiti dagli studi di un secolo e mezzo fa - ha spiegato l'architetto Francesco D'Asaro -. Non intendiamo inventare nulla per questo lembo di terra sul lago ma riportare la Bisentina allo splendore originario cercando di recuperare il possibile valorizzandolo. Siamo partiti dalla sistemazione del verde e abbiamo già censito e fatto richiesta per alcuni alberi monumentali come una farnia appartenente all'antico bosco romano''.

La volontà di mettere in primo piano la cultura dell'isola da parte dei fratelli Rovati deriva dalla loro passione per la storia trasmessa dal padre, Luigi Rovati, il fondatore della Rottapharm. ''Siamo cresciuti in mezzo all'arte che collezionava mio padre e della quale ci parlava ogni giorno anche se la sua divisa era il camice da ricercatore - racconta Lucio -. Non è stato difficile unire la scienza alla storia, all'archeologia e alla cultura per noi. A Milano, la fondazione Rovati, sta curando l'allestimento di un museo etrusco a Corso Veneto che con molta probabilità aprirà le porte a fine anno prossimo''.






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