ANNO 14 n° 115
Distretti sociosanitari:
''L'Alta Tuscia fuori''
Il consigliere Parroncini presenta
un'interrogazione alla Polverini
30/11/2011 - 16:00

VITERBO - “Distretti sociosanitari montani: quello dell’alta Tuscia, nonostante le richieste della conferenza dei sindaci, non c’è”. Documento programmatico sugli investimenti straordinari per l’ammodernamento strutturale, tecnologico e organizzativo del servizio sanitario regionale 2010 – 2012, pubblicato nei giorni scorsi sul Burl: ci sono Rieti, Amatrice, Subiaco e Magliano Sabina, mentre il Viterbese resta ancora una volta al palo. Su questa esclusione, il consigliere regionale del Pd Giuseppe Parroncini ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

“Nonostante la richiesta già formalizzata e più volte reiterata da parte dei Comuni interessati, con capofila Acquapendente, di istituire un distretto sociosanitario montano che garantirebbe una migliore organizzazione dei servizi e una più efficace offerta sanitaria – dice Parroncini – il Viterbese è stato ancora una volta penalizzato. Ma le condizioni di marginalità territoriale dell’alta Tuscia possono essere considerate del tutto analoghe a quelle dei comprensori di Amatrice e di Subiaco, non si riesce quindi a comprendere il perché di tale decisione”.

“Più volte, sia nell’ambito della conferenza dei sindaci, sia negli incontri con le strutture regionali – continua - è stata rappresentata l’esigenza di non depotenziare il presidio di Acquapendente, purtroppo però per l’ennesima volta la Tuscia viene duramente colpita.

E’ una nuova dimostrazione di un grave accanimento contro questo territorio: nella precedente legislatura la Regione aveva già classificato come montano il distretto di Acquapentente proprio insieme a Subiaco e Amatrice. Poi il governo Berlusconi ha impugnato la legge e oggi, guarda caso, il centrodestra lo fa fuori. In tutto questo stupisce anche l’assenza della Ausl”.

“La Polverini – conclude Parroncini - deve spiegarci il motivo di tale incongruo trattamento e se la decisione è sua o della Ausl. Ma soprattutto vogliamo sapere quali provvedimenti intende adottare per correggere il tiro, perché questa disparità con territoriali analoghi è ingiustificata e ingiustificabile”.






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