ANNO 14 n° 118
''Decurtato premio ai dipendenti Asl che usano i permessi della legge 104''
Critiche da Fabio Barzellotti (Confael): ''Sconcertante. E tutto questo con l'ok della delegazione trattante''
13/08/2020 - 07:03

VITERBO - Dipendenti che usufruiscono dei permessi previsti dalla legge 104/93 sistematicamente discriminati dalla Asl di Viterbo.

E’ quanto denuncia pubblicamente Fabio Barzellotti, segretario nazionale Confael Dipartimento disabilità, che poi attacca anche i sindacati della delegazione trattante ''che sembra essere alla mercé della direzione aziendale''.

''Il primo punto che vogliamo mettere in evidenza – scrive Barzellotti in una nota - è il pagamento del premio produttività liquidato dalla Asl nel mese di luglio, dove molti dipendenti hanno visto decurtato il proprio premio per le assenze derivate dai permessi L. 104. La motivazione di tale decurtazione mette in evidenza l’accordo che l’azienda ha trovato con la delegazione trattante delle organizzazioni sindacali del comparto, esclusa la Confael. Tale accordo prevede che tutte le assenze siano conteggiate al fine della decurtazione, le uniche che non rientrano in tale accordo, quindi non vengono conteggiate ai fini della decurtazione, sono le assenze per i permessi sindacali00. Per Barzellotti ''è veramente difficile da credere, che la delegazione trattante si sia dimenticata di includere le assenze per la legge 104, ma non si sia dimenticata delle proprie, anzi, al contrario''.

Il secondo punto, definito ''ancora piu sconcertante del primo'', è che dal primo di agosto ''l’azienda ha sospeso il frazionamento dei permessi della legge 104, senza che nessuna organizzazione sindacale presente nella delegazione trattante abbia fatto alcun tipo di contestazione''.

Conclude il segretario Confael: ''Sembra sconcertante che le persone che usufruiscono dei permessi della legge 104 siano cosi bersagliati dall’azienda, che oltre ‘punirli’ riducendogli il budget, gli neghi anche i diritti acquisiti dalla legge, tutto questo sotto gli occhi della delegazione trattante, che sembra essere alla mercé della direzione aziendale. Siamo costretti noi, come unico sindacato, ad intervenire per difendere questa categoria di lavoratori che, anche assentandosi 3 giorni al mese, portano a compimento ugualmente i compiti istituzionali assegnategli, forse prima e meglio di tanti altri che non fruiscono dei diritti previsti dalla suddetta legge. Ci permettiamo di ritenere vergognosa tale situazione''.







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