ANNO 14 n° 117
Decimo congresso italiano di Teriologia
Sul tema ''Mammiferi, ecologia evoluzione e comportamento''
23/04/2016 - 10:45

ACQUAPENDENTE - Ennesime dieci ore di sessione, hanno caratterizzato la terza giornata del decimo Congresso italiano di Teriologia organizzato dall’Associazione Teriologica Italiana, in collaborazione con Regione Lazio (Direzione Ambienti e Sistemi Naturali), Riserva Naturale Monte Rufeno, Comune di Acquapendente e Società Italiana di Ecopatologia della Fauna ed ospitato ad Acquapendente presso il Teatro Boni. Mattinata e primo pomeriggio dedicato alla sessione “Mammiferi, ecologia evoluzione e comportamento”.

Introdotta da Sandro Lovari (Università degli Studi di Siena) ha visto l’alternarsi alle relazioni di S. Mancinelli, L. Boitani, L. Grottoli, D. Pagliaroli, P. Ciucci, C.Tattoni, N, Bragalanti, C. Groff, F. Rovero, S. Grignolio, F. Brivio, C. Bertolucci, M. Apollonio, P. Semenzato, F. Cagnacci, E. Sturaro, M. Ramanzin, L. Ancilotto, A. Ariano, A. De Lorenzis, D. Russo, L.A. Wauters, F. Santicchia, A. Molinari, D.G. Preatoni, M. Apollonio, A. Martinoli, S. Imperio, L. Corlatti, B. Bassano, A. Provenzale, M. Falco, P. Ciucci, L. Maiorano, W. Reggioni, L. Molinari, F. Moretti, M. Andreani, M. Canestrini, P. Ciucci, E. Velli, M.A. Bologna, F. Mattucci, E.Randi.

“Abbiamo voluto dare spazio”, sottolineano i coordinatori Danilo Russo, Roberta Chirichella, Paolo Ciucci e Sandro Bertolino, “a contributi in grado di esplorare, a livello di singole specie e comunità, le relazioni con l’ambiente e gli aspetti comportamentali con la finalità di comprenderne il ruolo nell’ambito delle funzionalità ecosistemiche (sia ecosistemi naturali che ecosistemi influenzati dall’azione umana). Il comportamento costituisce infatti l’interfaccia attraverso la quale gli animali si relazionano con le componenti abiotiche e biotiche di un ecosistema e rappresenta perciò un elemento strettamente legato all’ecologia della specie. La conservazione e la gestione dei mammiferi richiedono una conoscenza approfondita sia dell’ecologia sia dell’etologia delle specie oggetto d’interesse. Sono incoraggianti in merito anche gli studi di nicchia ecologica e quelli riguardanti le interazioni tra specie che condividono lo stesso ambiente, nonché i contributi metodologici in ambito auto ecologico e sinecologico, in un ottica il più possibile rivolta alla comprensione dell’importanza di tali fenomeni in una prospettiva ecosistemica”. A metà pomeriggio prende il via il laboratorio di formazione “Gli sciuridi alloctoni” in collaborazione con Life-U-Savereds. Introdotto da A. Martinoli, ha visto alternarsi alle relazioni A. Monaco, V. La Morgia, U. Sergiacomi, D. Paoloni e D. Capizzi. “Il laboratorio”, sottolineano i coordinatori Piero Genovesi, Valentina La Morgia, Danile Paoloni, Dario Capizzi, “si pone come finalità la formazione di operatori del settore e singoli cittadini in grado di garantire l’implementazione di sistemi di sorveglianza e rapida risposta alla presenza di nuovi nuclei di scoiattoli alloctoni. L’introduzione ed espansione di specie alloctone è ad oggi una delle principali minacce per la conservazione della natura. Questa minaccia mostra, inoltre, un costante incremento e rappresenta pertanto una tra le future sfide chiave per le attività di gestione e conservazione delle risorse naturali. In Italia, nell’ambito dei Mammiferi, sono presenti 36 specie alloctone, di cui 31 ormai naturalizzate, con un trend calcolato sugli ultimi 60 anni in esponenziale aumento.

L’ordine dei roditori è quello che conta un maggior numero di taxa e certamente annovera alcune tra le specie con gli impatti più severi, quali i topi ed i ratti, anche causa di gravi problematiche di tipo sanitario. Un caso emblematico è quello rappresentato dallo scoiattolo grigio americano, inserito nella lista di 100 tra le specie alloctone invasive più pericolose a livello globale, la cui presenza è la causa primaria di estinzione dello scoiattolo comune, unica specie di scoiattolo arboricolo autoctona del vecchio continente.

Nonostante i diversi interventi legislativi, che hanno introdotto un divieto del commercio di alcune specie di scoiattoli e ne hanno regolamentato strettamente la detenzione, permangono oggi diverse popolazioni in Italia, che in mancanza di un’attenta e rapida gestione rischiano di mettere a serio rischio lo scoiattolo comune e tutti gli ecosistemi forestali del nostro paese. La gestione di tali specie, caratterizzate da un elevato appeal tra i cittadini, è spesso complicata poiché si gioca anche su piani non strettamente tecnici. Le componenti emotive e sociali, infatti, rivestono un ruolo primario nelle generazioni di situazioni conflittuali in grado di determinare un forte limite ai progetti di eradicazione. Gli interventi gestionali, tuttavia, sono sempre più incoraggiati anche a livello europeo e la partecipazione di istituzioni e cittadini è di fondamentale importanza, specialmente quando vi sia la necessità di mettere in campo il monitoraggio e la gestione su ampia scala ed in contesti antropizzati”.

Dopo l’Assemblea dei Soci Associazione Teriologica Italiana, trasferimento all’Agriturismo Belvedere di Adio Rocchi (Frazione Torre Alfina) per una cena sociale, occasione piacevole ed informale per uno scambio di idee. Al termine l’Associazione ha presenta l’asta per la raccolta fondi.






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