ANNO 14 n° 117
Danni da cinghiale:
dove sono i rimborsi?
Denunce rimbalzate tra Provincia e Regione, gli agricoltori sono infuriati
13/05/2016 - 11:20

VITERBO - I danni causati dai cinghiali alle coltivazioni agricole e agli allevamenti è un problema assai noto e purtroppo ormai annoso. Non si è mai trovata una soluzione seria e la situazione ha inoltre conosciuto negli ultimi tempi un aggravarsi senza precedenti.

Le aziende agricole sono allo stremo delle forze: questi animali sono in in crescita continua e aumentando di numero si moltiplicano anche i danni alle coltivazioni e agli allevamenti. Inoltre dal momento che, quale animale onnivoro, si nutre di vegetali e animali, rappresenta una minaccia anche per l’incolumità delle persone spingendosi a volte fin dentro al centro abitato, senza dimenticarsi degli innumerevoli incidenti stradali che causano danni alle vetture e mettendo a  rischio la vita degli automobilisti.

Un numeroso gruppo di agricoltori che operano nell’alto Viterbese (valle dei calanchi e valle del Tevere nei territori comunali di Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Lubriano, Bagnoregio e Graffignano)  è giunto all’esasperazione per i danni subiti, quasi ogni notte, alle produzioni agricole e agli alleamenti.

Nonostante le numerose denunce presentate alle autorità competenti finalizzate al riconoscimento e all’indennizzo dei danni subiti nonché alla richiesta di contenimento dei cinghiali mediante selezione e abbattimento, le risposte sono state rimbalzate alla alla Regione, che si dichiara competente del tema e la sola che possa provvedere a  regolare il problema.

Con Delibera di Giunta Regionale del Lazio dallo scorso marzo 2016 la competenza relativa alla caccia e il controllo della fauna selvatica a difesa delle colture agricole, è passata dalla Provincia di Viterbo alla Regione Lazio, ma a tutt’oggi la Regione continua a eludere gli agricoltori lesi perchè non sono ancora attive in Regione quelle procedure operative che vanno dalla denuncia e segnalazione dei danni alla risoluzione del problema. Si è in una situazione di stallo in cui nessuno organo addetto poù intervenire. 

In questo stato di inerzia gli agricoltori continuano a rimetterci, alcuni potrebbero essere costretti a chiudere le proprie aziende.






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