VITERBO – Evade dai domiciliari e viene arrestato. Evade di nuovo e viene arrestato. Così per altre tre volte, fino a lunedì pomeriggio, quando viene beccato a godersi in tutta serenità il pomeriggio di sole. Seduto su una panchina vicino alla stazione di Porta Romana, senza minimamente curarsi degli arresti domiciliari – plurimi – che sporcano la sua fedina penale.
Ad accorgersi di lui, volto ormai tristemente noto alle forze dell’ordine viterbesi, un Carabiniere fuori servizio: ''Sapevo che sarebbe dovuto stare a Fontevivola, a casa di sua madre. Ecco perché ho avvertito immediatamente i miei colleghi''.
Portato in caserma e arrestato per l’ennesima volta, Marco Marcelli ieri, accompagnato dal suo avvocato Luigi Mancini, è stato processato per direttissima, lui che ormai è un habitué delle aule di giustizia.
Finito per la prima volta sotto giudizio a settembre 2016 per via di una rissa scoppiata all’interno di un bar del centro (per la quale insieme alla compagna ha avuto una condanna a tre anni e mezzo), da quel momento è diventato triste protagonista di rocambolesche fughe dai domiciliari.
Sempre per amore di una donna, che, da Roma, verrebbe a trovare nel capoluogo viterbese: trasferte non autorizzate che ogni volta lo fanno finire in caserma e poi in tribunale. Come quella di lunedì scorso, per cui il giudice Mautone lo ha rispedito ai domiciliari, nella speranza che questa sia la volta buona.