ANNO 14 n° 118
Consorzio di bonifica
Val di Paglia,
j'accuse del commissario
contro Piero Camilli
25/02/2017 - 02:58

VITERBO – Una situazione economico-finanziaria buona con il bilancio in attivo ma una realtà amministrativa e gestionale decisamente più complicata. E' la foto del Consorzio di bonifica Val di Paglia scattata dal commissario straordinario, l'avvocatessa Luciana Selmi, nominata due mesi fa che dovrà gestire la fusione con l'ente consortile reatino in base alla legge di riordino dei consorzi di bonifica. Con un taglio drastico ne resteranno solo quattro.

Mentre nella Bonifica reatina si dovrà procedere a risolvere problemi di tipo debitorio, sulla Val di Paglia il commissario elenca tutta una serie di criticità. ''Non c'è corrispondenza tra il numero eccessivamente basso degli atti amministrativi e le delibere emesse per spese e acquisti sostenuti. Soldi spesi prevalentemente con mandati firmati dal presidente e vidimati dai dirigenti. Un modo di agire contrario allo statuto e alla norma''.

Adeguamento della realtà amministrativa alla legge anche creando un albo per coloro che vogliono lavorare come stagionali ''per far terminare fogliettini e raccomandazioni''.

Non ci va leggera la Selmi nell'esporre il suo pensiero su chi ha precedentemente guidato l'ente, senza mai nominare il nome di Piero Camilli. ''Il consorzio Val di Paglia, l'unico a non aver firmato sinora la convenzione con la Regione, viene da una decina di anni di governance gestita dalle stesse persone. La forte presenza di un presidente che ha condizionato e ancora condiziona l'atmosfera. Ho trovato anche una realtà di rapporti personali molto stretti, un groviglio di rapporti economici e personali''.

Al momento il commissario sta raccogliendo dati e informazioni per valutare, se il caso, l'eventuale trasmissione in Procura delle cose emerse. ''Le notizie che ho fornito possono essere visionate da chiunque sul sito del Consorzio. Si possono leggere tutte le delibere e verificarne l'oggetto. Nessuna fa riferimento a spese, acquisti, appalti''.

Quello che doveva essere un incontro per illustrare la convenzione da sottoscrivere tra Regione, Provincia e consorzio di bonifica Val di Paglia superiore si è appena trasformato in un clamoroso ''j'accuse''.

Dopo aver lanciato questa bomba il clima si alleggerisce con le dichiarazioni del presidente della Provincia Mauro Mazzola e del consigliere regionale Riccardo Valentini che virano sui vantaggi della riforma: riduzione dei costi e ottimizzazione di una macchina complessa.

Tra i compiti del commissario Selmi la sistemazione della gestione economica, la normalizzazione delle attività. Un atto di programmazione necessario anche nell'ottica della fusione tra Val di Paglia e Rieti.

''Nella riforma dei consorzi per la Regione è di particolare interesse razionalizzare'' dichiara l'assessore regionale Fabio Refrigeri arrivato giusto in tempo per firmare la convenzione, validità sino al 2020. Ma prima annuncia che ''si sta lavorando pure alla riunificazione dei consorzi superando anche l'interregionalità''. Nella fattispecie con alcune zone dell'Umbria.






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