ANNO 14 n° 109
Civita, ''Con gli occhi degli artisti stranieri''
La mostra vede la partecipazione di 22 artisti americani al Forte San Gallo
24/10/2012 - 17:02

VITERBO - “Con gli occhi degli artisti stranieri” (Through Foreign Eyes): è il titolo della mostra d'arte internazionale organizzata dall'associazione culturale Argilla, con il patrocinio dell'amministrazione comunale, che si inaugura venerdì 27 ottobre alle 16.30 nella cappella papale del Forte Sangallo a Civita Castellana.

Per la città, nota in tutto il mondo per le sue ceramiche, si tratta di un evento di grande rilevanza, inserito nella Settimana della cultura e teso a celebrare la ricchezza e la peculiarità di un ambiente naturale che in passato ha giocato un importante ruolo nella storia della pittura moderna, in virtù dei paesaggi incantevoli ma anche della posizione strategica sulla via Flaminia.

La mostra vede la partecipazione di 22 artisti americani, i quali a partire dal 2001 hanno soggiornato a Civita Castellana al fine di dipingerne gli scorci più suggestivi, sulle orme dei tanti paesaggisti, che nel corso del XVIII e del XIX secolo, vale a dire nell'epoca dei Grand Tour, fecero tappa nella capitale dell'Agro falisco immortalandone su tela il territorio. Da ricordare in particolare i nomi di Lorrain, Valenciennes, Turner e Corot.

“Studiare la natura all'aria aperta era una pratica standard degli artisti dell'epoca. Le caratteristiche uniche di Civita Castellana ne fecero una delle mete preferite per questo scopo”, scrivono Maddine Insalaco e Joe Vinson, pionieri di questa moderna riedizione del Gran Tour, curatori della mostra nonché tra gli artisti che esporranno le loro opere al Forte Sangallo.

Era il 2001 quando un primo gruppo di artisti americani approdò a Civita Castellana attrattI dalla bellezza e dall'unicità dell'ambiente naturale: “Questa iniziativa – dicono Insalaco e Vinson - fu più difficile da gestire rispetto a quelle da noi organizzate in Toscana, perché il paesaggio era profondamente cambiato e sviluppato. A Civita Castellana -continuano - l'unico modo di vivere la natura in una sorta di isolamento e simbiosi con essa è di spostarsi da un posto a un altro passando per zone altamente urbanizzate, e questo non è facile e richiede la disponibilità di accesso a proprietà diverse. Ma ne è valsa la pena. Nell'isolamento della pittura, l'artista può facilmente sviluppare una connessione con il paesaggio e trovare quella bellezza naturale al di là dello sviluppo moderno”.

Nel decennio successivo il soggiorno di pittori e studenti americani a Civita Castellana è continuato senza interruzione. Tutti questi artisti non conoscevano assolutamente la cittadina, a parte una vaga cognizione della passata pittura paesaggistica che l'aveva caratterizzata. Perché il titolo Through Foreign Eyes? Appunto perché l'esperienza dello straniero rispetto a un luogo è diversa da colui che lo abita.

“Non avendo conoscenza e familiarità con un luogo -spiegano ancora Insalaco e Vinson - uno straniero può osservarlo in maniera oggettiva. Un autoctono vede invece un posto come un insieme di esperienze vissute ogni giorno ed è quindi difficile afferrare la sua totalità, se lì ci vive”.

La mostra presenta una galleria di dipinti realizzati esclusivamente a Civita Castellana. Il modo di dipingere “Sur le motif” richiede un'esperienza diretta dell'artista con il territorio anziché basata sulle fotografie. Nella scelta dei dipinti i curatori si sono ispirati ad alcuni principi fondamentali. “Innanzitutto la volontà di esaltare la bellezza naturale che - sottolineano Insalaco e Vinson - è ancora una caratteristica dominante di questa zona nonostante la minaccia di un'urbanizzazione e di uno sviluppo che mancano di una visione unitaria”.

I soggetti rappresentati sono parte di quella tradizione storica che ha ispirato diverse generazioni di artisti: il Monte Soratte, la Valle Tiberina, le Forre e la vegetazione locale.

“Sapevo che il paesaggio era bello e vario a Civita dai dipinti di Corot e di tanti altri artisti -scrive Diana Horowitz, una dei 22 artisti che esporranno nella rocca borgiana - quando sono arrivata sono stata colpita dal modo in cui alcuni luoghi erano rimasti inalterati, mentre altri erano drammaticamente cambiati. Civita Castellana e le zone circostanti sono zone mozzafiato: le colline lontane, il Monte Soratte, le gole drammatiche e l'architettura. Il costante movimento, dentro e fuori lo spazio, rende chiaro il perché tanti pittori hanno scelto questi posti”.

Emanuele Rossini, presidente dell'Associazione Argilla e curatore dell'iniziativa, tiene a sottolineare che “questa mostra rappresenta un’occasione unica per riscoprire l'enorme patrimonio paesaggistico che Civita Castellana può vantare, e per sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla necessità di preservarlo”.

La mostra resterà aperta fino all'11 novembre e sarà visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 19. Info al numero 329 8110391; e-mail: info@turismocivitacastellana.it

Gli artisti in mostra:

Debbie Berger, Lucy Clink, Gordon France, Jacque France, Elizabeth Garat, Christine Godfrey, Liz Graham-Yooll, Joan Hooker, Charlotte Hope, Diana Horowitz, Maddine Insalaco, Salee Lawrence, Carol Magnatta, David Mayernik, Mary Louise McCarroll, Barbra Mudd, Jessica Pinsky, Molly Preston, Christine Ritchie, Ane Carla Rovetta, Joe Vinson, Amy Weiskopf.

Sempre dal 27 ottobre all’11 novembre alle sale espositive dell’Ex Carcerette ci sarà una mostra collaterale dal titolo “Con gli occhi degli artisti locali”. Inaugurazione 27 ottobre ore 18.30






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