ANNO 14 n° 84
''Cari prof, adesso
vi do io una lezione''
La lettera di una 14enne derisa dai suoi insegnanti perché scout
23/06/2014 - 00:00

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata da Cecilia Ferri, 14 anni, di Canepina, ai suoi insegnanti. Una lettera scritta subito dopo aver superato gli esami di terza media per espriemere tutto il suo rammarico per derisioni subite perché scout.

CANEPINA - Cari professori,

eccoci qua, alla fine della maratona che abbiamo corso insieme. Ci sono stati momenti difficili, in cui nessuno di noi si è arreso, ci siamo sempre rialzati e abbiamo ricominciato da capo.

Gli esami sono arrivati e con serenità li abbiamo affrontati fino a questo momento, mancava solo la tesina, la prova più importante, quella per me più difficile, ''il muro della morte''.

Per la tesina la Preside ci ha chiesto un argomento originale, innovativo, a me è saltato subito in mente lo scoutismo ma, purtroppo, al riguardo ho avuto molte critiche, molte offese, e soprattutto molte prese in giro da parte di alcuni insegnanti che mi hanno fatto veramente male.

Di certo non ho mollato, la vita è fatta di ostacoli sempre più alti e dobbiamo superarli, affrontarli e non abbatterci mai!

Così ho continuato a percorrere tranquillamente la mia strada perché quella era la mia tesina, il mio lavoro!

Solo adesso mi sono resa conto che molte persone non capiscono il senso dello scoutismo.

Ora vorrei spiegarvelo in modo semplice, con parole mie…

Tante volte mi è stato chiesto perché sono scout e perché dopo così tanti anni non mi sono ancora stancata di essere scout.

Io ho sempre risposto in maniera molto libera, a volte senza pensarci, dicendo semplicemente che mi piaceva, ma adesso, dopo aver fatto in modo approfondito questo lavoro ne ho capito veramente il significato e sono pronta a condividere con voi questa mia passione.

Sono scout perché mi piace il loro modo di vivere e pensare la vita, mi piace il loro ottimismo, la loro voglia di positività, il loro modo di divertirsi, la loro spontaneità, il loro modo di condividere con gli altri i valori importanti della vita, il loro modo di stare sempre dalla parte di chi ha bisogno.

Quello scout è uno stile di vita, Il mio!

Per usare una metafora lo scout, per me, è come un compagno di banco, sempre pronto ad aiutarti nei momenti difficili, e questo non tutte le persone sono in grado di farlo! Gli sguardi che gli scout si scambiano non sono sguardi normali, sono ''sguardi scout'' di occhi limpidi e cuore puro, il fisico è un ''fisico scout'', sempre forte e pronto…

Questo, in poche parole, è quello che io penso dello scoutismo, e spero con la mia tesina di aver condiviso con voi i miei sogni e… di avervi fatto un po' sognare insieme a me.

La scuola scout mi ha insegnato molto, mi ha insegnato anche che prima di criticare un argomento o una scelta personale bisogna conoscere e comprendere bene e poi, magari, si può non condividere...''.

Ora, cari prof, sono pronta a congedarmi da voi e vi auguro tutto il bene e il meglio che desiderate per i prossimi anni.

Cecilia Ferri, classe 3 B

Vicecapo squadriglia Aquile

P.S.: mi avete conosciuto per essere stata un'alunna schietta, educata (dagli scout) all'onestà e alla trasparenza, ma questo non sempre vi ha fatto piacere, lo so, e spesso ne ho pagato le conseguenze, ma se non vi avessi detto, con il coraggio e la sincerità di sempre, queste cose non avrei potuto lasciarvi.

Nonostante le difficoltà che ho vissuto in questi tre anni, voglio ringraziarvi perché avete contribuito alla mia crescita e mi avete permesso di mettere in pratica i principi dello scoutismo.

Carissima Cecilia,

da ragazzo - eravamo tra la Prima e la Seconda guerra Punica - anch'io sono stato scout, squadriglia Pantere. E anch'io, qualche volta, sono stato deriso per la ''divisa'' che indossavo. Ma per la verità ho sempre replicato per le rime, con molto meno garbo ed educazione di te.

Ammiro il tuo coraggio e la tua determinazione nel voler impartire ai tuoi prof questa ''lezione''. Sperando che riescano a ''leggere'' il messaggio che contiene.

Tu, probabilmente perché scout, sei una persona libera, non allineata, non conformista. Ed è proprio questo che infastidisce i più. Forse i tuoi insegnanti, fortunatamente da pochi giorni ex, non sanno nemmeno che durante il fascismo una delle prime organizzazioni ad essere soppressa fu proprio lo scoutismo.

Il regime non tollerava che dei giovani venissero educati al di fuori del pensiero unico imperante. Un pensiero unico che, sotto altre specie, è tornato prepotentemente di moda.

Il pensiero unico del regime voleva imporre a tutti il libro e il moschetto; il pensiero unico d'oggi vorrebbe tutti inquadrati, come balilla, sotto le insegne di una dottrina gelatinosa, che punta ad avvilire qualsiasi spirito ''ribelle'',  inibirlo, confonderlo, paralizzarlo, soffocarlo.

Anziché ''libro e moschetto'', il loro motto potrebbe essere ''consumo e sballo''. Non dargli retta. E vai, sempre, dove ti portano il cuore e la tua intelligenza.

Con stima,

Beniamino Mechelli

 






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