ANNO 14 n° 117
Caldo anomalo a febbraio, colture a rischio anche nella Tuscia
Pacifici (Coldiretti): ''Ancor peggio sarebbe un colpo di coda dell'inverno''
22/02/2020 - 06:18

di Veronica Ruggiero

VITERBO - Un febbraio decisamente generoso dal punto di vista climatico quello che il 2020 ci sta regalando, in cui si continuano a registrare temperature primaverili e meravigliose giornate di sole nella Tuscia.

Una situazione piacevole per coloro che amano passeggiare all’aperto, ma viceversa preoccupante per l’economia e in particolare per l’agricoltura. L’innalzamento delle temperature e lo spostamento delle stagioni, un processo iniziato già da anni ormai, sta infatti destando preoccupazione tra i rappresentanti settore primario, ancora oggi il più importante e sviluppato, economicamente parlando, per il territorio viterbese.

''Questo febbraio dalle temperature marzoline - ha spiegato Mauro Pacifici presidente Coldiretti di Viterbo – sta sicuramente destando qualche preoccupazione legata al presagio che le coltivazioni possano subire lunghi periodi di siccità, che potrebbero mettere a rischio la vegetazione. Ancora peggio sarebbe un colpo di coda dell’inverno, come già avvenuto in passato, che gela tutti i fiori e le colture che si stanno risvegliando proprio in questi giorni. Il clima sta drasticamente cambiando e di questo dobbiamo prenderne atto.

Si alternano lunghi periodi di siccità a disastrose bombe d’acqua che mettono veramente a rischio la possibilità per le aziende di continuare a portare avanti serenamente il proprio lavoro.

L’unico strumento che abbiamo per gestire al meglio le fasi critiche che il clima propone sono i consorzi di bonifica. Il consorzio di bonifica può gestire i rischi sia attraverso la pulizia e la manutenzione dei fossi, ma anche attraverso la captazione delle acque, il mantenimento in ottime condizioni dei corsi d’acqua, creando anche un sistema di approvvigionamento dell’acqua da far poi defluire verso le campagne durante i periodi di siccità, diventando quindi un punto nevralgico e indispensabile durante le emergenze''.

Il cambiamento climatico porterà necessariamente anche dirette conseguenze sulle aspettative del mercato e sulla consapevolezza e l’attesa del consumatore. ''Il consumatore dovrà decisamente cambiare ottica nella scelta dei prodotti – conclude poi Pacifici – è difficile con un clima così avverso riuscire a produrre ortaggi di giusto calibro e dall’aspetto ottimale. I prodotti che riusciranno ad arrivare a maturazione in questi periodi di grande stress saranno sicuramente meno belli ma comunque validi dal punto di vista organolettico e nutrizionale''.






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